Abbiamo già avuto modo in passato di discutere l’attuale accezione del termine televisione, ma l’avvento del web 2.0 obbliga chiunque sia internauta e telespettatore a conoscere le nuove tecnologie e tendenze, oltre che ad adeguarcisi progressivamente. Considerando infatti la natura contenutistica, non più il suo originale significato strumentale, la tv potrebbe essere considerata un media in continua evoluzione, fin dalla sua stessa nascita. Addirittura negli ultimi anni il web è riuscito a modificare anche il significato di palinsesto, trasferendone alcune proprietà nell’espressione “user-generated-content” (contenuti generati dagli utenti). La diffusione e il successo di portali di social network come YouTube sono stati determinanti per affermare queste nuove tendenze e tuttora stravolgono il panorama del “broadcasting” internazionale (non è un caso se le serie tv inglesi secondo un recente bilancio della Bbc, per esempio, siano più seguite su internet, ergo sul pc, che sul proprio televisore). L’ennesima conferma di questa lenta ma potentissima rivoluzione arriva da Kyte.tv, apparentemente un sito come tanti altri, ma con una differenza sostanziale non di poco conto: lo streaming live dei propri contenuti. Il sito ha tre semplici regole: “connect”, crea semplicemente i tuoi spettacoli combinando audio, video, testi e immagini prodotti con la tua web cam o con il tuo telefono cellulare; “share”, condividi i tuoi contenuti con migliaia – in alcuni casi addirittura milioni – di altri utenti (è interessante notare come l’originale versione inglese scriva “broadcast your shows instantly across websites”, trasmetti le tue performance istantaneamente attraverso internet; il successo immediato di cui è possibile godere nella rete trasforma il computer – sempre di più i cellulari – e le tecnologie connesse in strumenti indispensabili per ritagliare il proprio spazio in questo piccolo grande mondo); “connect”, connettiti e trasmetti dal vivo il tuo palinsesto guardandolo e commentandolo con altri utenti: in questo modo si certifica la popolarità di alcuni contenuti e ne si determina il “ranking”, ovvero la posizione in classifica nel sito ove il materiale è depositato. Kyte.tv è solo il più recente di una gamma di sistemi che presumibilmente acquisiranno la stessa metodica. Lo sta facendo in parte YouTube e lo faranno presto anche altri social network. Il web in questo caso non può essere definito meglio di una vera e propria “ragnatela informatica”, all’interno della quale è facile mostrarsi a terzi, ma nella quale è altrettanto semplice rimanere impigliati. E non si tratta più di problemi legati agli eventuali quanto insidiosi furti d’identità. Parliamo di reputazione: esporsi addirittura in streaming agli internauti è un fattore rilevante, da considerare non più solo un hobby e che, come di norma nella rete, deve essere fatto in modo assolutamente consapevole. (Marco Menoncello per NL)