In un’intervista a “Il Tempo”, l’imitatore radiofonico critica Santoro.
Alcuni sostengono si consideri inimitabile, Michele Santoro, e proprio per questo avrebbe deciso di diffidare il comico radiofonico Joe Violanti dall’imitarlo all’interno della sua trasmissione su Radio Dimensione Suono.
Ironie a parte, pare proprio che il conduttore non l’abbia presa bene. Proprio lui, paladino della libertà d’informazione e di satira, che scivola su una buccia di banana in questo modo. Sarà il clima che l’ambiente politico ed il mondo dell’informazione gli hanno creato attorno che l’ha spinto ad un gesto tanto istintivo quanto incoerente, ma davvero da lui non ce lo si aspettava.
Secondo quanto trapelato, ciò che più avrebbe scatenato le ire del conduttore salernitano sarebbe l’involontario intralcio provocato dalle telefonate di Joe Violanti ai politici, (con le quali l’imitatore invita i politici ad “Annozero”, ponendo loro domande sconvenienti, salvo poi rivelare la propria identità pochi minuti dopo) darebbero al suo operato ed a quello dei suoi collaboratori. Lo si evince dalle parole del suo legale, l’avvocato Felice D’Alfonso Del Sordo: “Il Dottor Michele Santoro mi dà incarico di contestarvi l’abusivo utilizzo della sua identità, che voi state ponendo in essere in modo tale da danneggiare la preparazione e la realizzazione del lavoro del mio cliente […] Il vostro comportamento genera una inammissibile falsata percezione dell’identità dello stesso, del suo lavoro e di quello dei suoi collaboratori”. Insomma, telefonare ai politici invitandoli alla trasmissione e poi dir loro che si tratta di una burla renderebbe più difficile un ulteriore, questa volta serio, invito, cosicché i politici non saprebbero più discernere se si tratta del vero o del clone ed entrerebbero in confusione.
Da par suo l’imitatore, da oltre trent’anni in radio e quindi show man piuttosto navigato, non si capacita di come possa esser successo, pur sostenendo di stimare Santoro come conduttore perché “lo trovo simpatico, nel suo essere fazioso”, dice lui. Intanto, in un’intervista rilasciata al quotidiano “Il Tempo”, contrattacca alle accuse dell’anchorman. “Santoro si dimentica che la nostra è una satira, ma forse non dalla sua parte”, lo punzecchia. Ed ancora: “Mi piace fare gli scherzi ai politici, sono tutti molto lusingati di essere invitati ad Annozero. Certo a destra ora c’è un freno, ma io alla mia trasmissione riesco ad avere sempre tutti… lui alla sua non so”. Infine, alla domanda del giornalista su cosa intenda fare da oggi, dopo aver ricevuto la diffida, Violanti risponde con naturalezza: “Ora Santoro diventa ospite fisso tutti i giorni della mia trasmissione, io non mi voglio appropriare dell’identità di nessuno, se non per fare scherzi… comunque poi l’identità la restituisco”. Insomma, si tratta solo di satira fine a se stessa, quella stessa satira che in Italia rappresenta un bene prezioso da salvaguardare, quella stessa satira per cui in passato si è stati cacciati dalla tv, per cui si dovrebbe aver imparato la lezione. E Santoro questo lo sa bene. Quindi lunga vita alla satira italiana, che resta uno dei pochi appigli a cui aggrapparsi dati i tempi che corrono. Ed anche questo Santoro lo sa bene. (G.M. per NL)