Anche l’università ha un futuro più tecnologico? Sicuramente. L’evoluzione dei mezzi di comunicazione ha sviluppato metodi di apprendimento digitali non solo efficaci, ma anche coerenti con le competenze informatiche dei propri studenti. Ma sono ancora poche le università che beneficiano di tutte queste potenzialità, forse proprio perché la proverbiale sfiducia nei mezzi digitale è ancora radicata, soprattutto tra quegli insegnanti che hanno vissuto ed insegnato sui volumi di carta. Ma da qualche in Europa la volontà di cambiare, anzi, la necessità di adeguarsi esiste davvero e sta producendo risultati invidiabili per qualunque altro ateneo del continente. In Inghilterra e in Irlanda sembra che i professori abbiano stretto un accordo virtuale con Apple. Se così non fosse significa che probabilmente prestano più attenzione, di tanti altri, alle abitudini dei propri studenti. Motivo per il quale il software di casa Jobs iTunes ospita, da poco tempo a questa parte, una vera e propria sezione dedicata ai corsi e alle lezioni degli studenti universitari. Da questa postazione chiunque è in grado di rimanere aggiornato con download e podcast di natura scolastica legati alla propria facoltà. Per esempio, il professore che ha stilato una serie di appunti su una particolare conferenza potrà pubblicarli online e condividerli con decine o centinaia di studenti che seguono i propri corsi. Questi non faticheranno a trovare il materiale per il proprio esame, perché sarà indicizzato su uno dei più noti e giovani software, nato per condividere musica e file multimediali in genere. Una strategia per migliorare la qualità dello studio? Speriamo. Qualunque sia il suo destino iTunes U (sigla per University) è attualmente funzionante solo in Inghilterra ed Europa. Vediamo quando qualcosa di simile approderà in Italia. (Marco Menoncello per NL)