La Relazione Agcom presentata al Parlamento a inizio mese fornisce un quadro di digitalizzazione del Bel Paese non privo di problematiche.
Nonostante l’Italia si collochi ai primi posti nei livelli dei prezzi relativi ai servizi e nella concorrenza nella telefonia, risulta essere ancora arretrata in tema di diffusione della banda larga, di numero di famiglie che possiedono una connessione alla rete, nonché di acquisti online. Le ragioni, secondo presidente dell’Agcom Corrado Calabrò risiederebbero anche nello scarso utilizzo di internet tra gli over 50, nella difficile sostituibilità della tv con internet, nella diffidenza verso gli acquisti online (che spesso cede il posto al timore di truffe) e, problema chiave, nella scarsità di contenuti che, ove presenti nella rete, sono disponibili solo a caro prezzo. A fronte dei problemi riscontrati molte sono le novità già in atto o in fase di preparazione. In primis la possibilità di certificare la qualità della rete Adsl e dunque verificare se la velocità della connessione in banda larga pubblicizzata dal gestore rispecchi effettivamente la velocità reale, attraverso un software creato dalla stessa Agcom in collaborazione con la fondazione Ugo Bordoni (specializzata nella ricerca e consulenza nel settore dell’ICT – information and communication technology) e l’Iscti (Istituto superiore delle comunicazioni). Inoltre si sta già assistendo ad una progressiva riduzione delle tariffe in roaming, introdotte già a partire dal primo luglio scorso grazie alle relative norme Ue, che proseguiranno l’anno prossimo (fino ad arrivare ad un abbattimento totale dei costi). In tal modo, con alcuni gestori telefonici, paradossalmente, si pagherebbero di più gli sms inviati dall’Italia rispetto a quelli inviati dall’estero. Anche le tariffe di navigazione attraverso smartphone subiscono ridimensionamenti passando da un costo di 1 euro per megabyte scaricato o inviato, a 80 centesimi. Inoltre, per evitare bollette inverosimili, è stato previsto un sistema di allerta per l’utente che si collega ad internet utilizzando la rete di un altro paese europeo. A partire dal primo marzo scorso – ed entro i primi del mese in corso – infatti, in base ad un regolamento Ue gli operatori di rete mobile dovevano offrire ai propri clienti la possibilità di fissare una soglia massima mensile di traffico roaming (ovvero un importo di 50 euro nel caso in cui non abbia fornito nessuna comunicazione) cosicché al raggiungimento dell’80% del limite mensile stabilito sarà inviato un messaggio di avviso al cliente. Tuttavia ulteriori cambiamenti dovrebbero essere attuati nel campo della rete mobile tanto che il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni lancia un nuovo allarme: “in assenza di interventi, con il tasso attuale di diffusione degli smartphone, la nostra rete mobile rischia il collasso”. (M.C. per NL)