“La decisione dell’Agcom di far pronunciare il Comitato etico dell’Autorità sul comportamento tenuto dal Commissario Giancarlo Innocenzi (foto) è una prima buona notizia".
E’ questo il commento della Federazione Nazionale della Stampa Italiana alla notizia dell’indagine interna dell’organo di garanzia nelle tlc sulla vicenda delle intercettazioni telefoniche della Procura di Trani, che ha visto coinvolto un membro Agcom. "Se infatti dovesse rimanere priva di sanzione una tenuta così palesemente incompatibile coi doveri di un’Autorità di Garanzia, a giudizio del sindacato dei giornalisti, ogni prossimo pronunciamento dell’Agcom sui temi dell’informazione perderebbe totalmente di credibilità e di autorevolezza", continua la FNSI, per la quale "Dei codici etici, invece, la Rai continua a farsi beffe, ed anzi si permette di invocarli per operazioni di intimidazione e di censura. Sarebbe da ridere – se non desse il segno dei tempi bui che il servizio pubblico sta attraversando – la notizia che il consigliere di amministrazione Angelo Maria Petroni ha intenzione di chiedere al CdA, proprio in base al Codice Etico dell’azienda, una punizione contro il Direttore di RaiTre: Antonio Di Bella sarebbe reo di aver diffuso ieri una dichiarazione in cui, mettendo a confronto gli ascolti infinitesimali delle Tribune elettorali di martedì sera con lo share solitamente conseguito da “Ballarò”, parlava di “grave danno per la rete e per l’azienda”. Di Bella andrebbe piuttosto ringraziato, per aver dimostrato anche in questa occasione un attaccamento alle sorti del servizio pubblico di cui non c’è traccia nel comportamento asservito ed eterodiretto della maggioranza del CdA. Così come merita la solidarietà più piena del sindacato a Loris Mazzetti, sospeso dal lavoro per dieci giorni, per aver scritto sulle magagne della Rai: evidentemente a viale Mazzini non ricordano che un servizio pubblico ha anche qualche dovere di trasparenza in più rispetto ad un’azienda privata", conclude il comunicato della FNSI.