Scrive oggi l’I.T. Emilia Romagna del Ministero Sviluppo Economico – Comunicazioni: “Gli scriventi Vi informano che l’Ufficio programmazione interventi esterni di questo Ispettorato, su indicazione del Direttore per le note indisponibilità di fondi, ha sospeso fino a nuove disposizioni le richieste di interventi tecnici non ancora programmate. Come sempre Vi chiediamo collaborazione per la diffusione di questa notizia“. Una notizia non certo inattesa, visti i continui segnali d’allarme lanciati dall’organo bolognese e non solo da esso, considerato che la situazione è quasi al collasso anche per altre sedi. Stupisce a riguardo l’assordante silenzio del sottosegretario del MSE-Com Paolo Romani e della politica in generale. E quel che è più grave è che la doccia fredda dell’I.T. Emilia Romagna potrebbe a breve rovesciarsi anche su alcuni organi periferici che stanno faticosamente cercando di rialzarsi dopo essere stati posti in ginocchio (insieme all’utenza) da precedenti disastrose gestioni. E’ il caso, per esempio, di Milano e Torino, enti deputati alla sorveglianza di territori di rilevante incidenza radioelettrica che saranno chiamati a breve al pesantissimo incarico di traghettare anzitempo il sistema televisivo da analogico a digitale. Senza risorse.