Ottavo posto. Questo il piazzamento dell’Italia, con una crescita del 48%, nell’ambito della ricerca condotta dal Broadband Forum in merito al mercato dell’IP-TV, la televisione che viaggia sui protocolli Internet.
L’Europa occidentale conta, a tutti gli effetti, 11,4 milioni di abbonati a questo servizio, dei quali 790 mila italiani. Nonostante la chiusura del servizio da parte dell’operatore Tiscali, nel 2008, che fece temere una lenta flessione nello sviluppo del servizio, l’IP-TV ha continuato a crescere, di pari passo con lo sviluppo e la penetrazione della banda larga nel nostro Paese, come in Europa. L’IP-TV è in grado di offrire due tipologie principali di contenuti: contenuti in presa diretta (distribuiti contemporaneamente a più utenti) e contenuti di tipo Video-on-Demand, cioè pre-registrati e resi disponibili a ciascun utente che ne faccia richiesta. Nel primo caso, la distribuzione dei contenuti avviene tramite protocolli di multicast; nel secondo caso, si usa una connessione unicast tra l’utente e la piattaforma di erogazione del servizio. La tv del futuro, come è stata più volte chiamata, nonostante la lenta crescita potrebbe non rimanere immune dalla crisi economica che in questi ultimi mesi ha colpito sia l’Europa che gli altri continenti. Gran parte delle revenues potrebbero subire delle contrazioni a causa della marcata tendenza del consumatore finale ad orientarsi verso altri servizi, magari di minore pregio tecnologico, ma più convenienti dal punto di vista economico. (M.P. per NL)