Apple è tornata ad essere competitiva quando ha cambiato la sua strategia aziendale. Fino a qualche tempo fa poteva essere considerata un competitor di nicchia all’interno di un mercato, quello dei prodotti per l’informatica, che era in qualche modo sconfinato. Poi a Cupertino hanno deciso che era il caso di cambiare le regole del gioco e hanno cominciato a sfornare prodotti rivoluzionari con in testa l’obiettivo di creare nuovi mercati. Apple ha smesso di inseguire gli altri sfidanti su terreni già battuti e ha creato la sua strada. iPod è stato il precursore di questa strategia: chi pensava di acquistare un lettore mp3 si è trovato in mano un oggetto completamente diverso. La stessa cosa accade con l’iPhone, di cui è stata appena presentata la versione 2.0. L’iPhone 2.0 sarà in commercio dall’11 luglio ma già è diventato un mito per la quantità di cose che si dice possa fare (mito anche per Platinette che scherzosamente, su Radio Deejay, chiedeva se fosse possibile usarlo come un “phon” per asciugare i capelli). Basato su una tecnologia 3G permetterà un veloce accesso ad internet e grazie al pacchetto di software di cui è dotato praticamente si avrà la sensazione di avere tra le proprie mani un vero e proprio pc portatile. Il fatto che sia un telefonino diventa quasi un dettaglio. L’iPhone 3G permetterà di consultare il desktop del proprio pc, aggiornare il proprio blog, comprare qualsiasi cosa su eBay ed utilizzare tutti i programmi per Pc, Mac e Windows (da Word a PowerPoint). Il tutto in un giocattolino che in America verrà venduto a neanche 200 dollari (con la formula in abbonamento). Quando era uscito il primo iPhone, in molti lo avevano considerato poco più che una curiosità, un vezzo per una elite di consumatori. L’iPhone 2.0 invece è qualcosa di rivoluzionario, destinato a cambiare il nostro modo di concepire il telefonino. E se il vecchio iPhone era acquistabile solo in sei fortunatissimi paesi, quello nuovo sarà disponibile, entro la fine dell’anno, in più di 70 paesi al mondo. Una vera e propria invasione che farà salire alle stelle le quotazioni dell’azienda guidata da Steve Jobs. Non ci resta quindi che attendere qualche settimana per averlo tra le mani. Ancora non sappiamo esattamente a quale cifra sarà messo sul mercato italiano da Tim e Vodafone, ma c’è da scommettere che in pochi presteranno attenzione a quella leva del marketing che la Apple ha contribuito a far dimenticare: il prezzo. (Davide Agazzi per NL)