Lo scorso aprile YouTube ha lanciato (per ora solamente negli Stati Uniti) YouTube TV, una piattaforma a pagamento in abbonamento mensile che, oltre a consentire la visione dei video condivisi dagli utenti senza inserzioni pubblicitarie (YouTube Red), offre i contenuti di circa 40 canali tv, puntando soprattutto a notiziari (ABC, CBS), sport e talk show.
Dopo il lancio, l’obiettivo è quello di differenziare il prodotto dai maggiori competitor, cioè Netflix, Apple e – a breve – anche Facebook che si appresta a lanciare Watch. Sul punto è intervenuto Robert Kyncl (in foto), chief business officier di YouTube, che nel programma televisivo dedicato alla tecnologia Squawkalley di CNBC, ha respinto le illazioni provocatorie sulla somiglianza di YouTube tv alle altre internet tv in circolazione: “Non mi sembra che stiamo cercando di copiare Netflix; siamo noi stessi – ha detto Kyncl – padroneggiamo la nostra identità di piattaforma open e il nostro nuovo servizio in abbonamento ha l’obiettivo di offrire più scelta e contenuti agli utenti e utenza più qualificata ai creatori di contenuto. Ciò che stiamo facendo è legare a YouTube quelle persone che sono cresciute e diventate popolari all’interno della piattaforma, affinché producano programmi di alto livello assieme a noi e con il nostro investimento in denaro e promozione”.
È innegabile però che i competitors si stiano contendendo i contenuti con maggiore attrattiva sull’utenza, come è accaduto con il format “Carpool Karaoke”, nato su YouTube e ora acquistato da Apple. In merito, Kyncl rassicura: la serie originale di James Corden rimane disponibile su YouTube, che ne detiene i diritti di distribuzione.
Neppure gli investimenti di Facebook e Netflix in serie originali sembrano destare preoccupazione in Kyncl, saldo nella convinzione che il sistema di ricompensa attraverso i guadagni derivanti dall’advertising sia la formula vincente perché i creatori di contenuti continuino a tenere viva YouTube con programmi di qualità sempre maggiore. (V.D. per NL)