Vimeo, il sito della società americana IAC, ha concluso l’acquisizione di Livestream, il partner di Spotify con più di 10 milioni di eventi live all’anno su IP.
I dirigenti della società di video sharing hanno dichiarato che da ora in avanti sarà molto più facile ospitare, distribuire e guadagnare con i contenuti video. “Il Live streaming è la richiesta principale della nostra comunità di creativi quest’anno e siamo focalizzati sul portare a un nuovo livello di qualità, convenienza e utilità questo media innovativo” – ha affermato il direttore generale di Vimeo Anjali Sud.Con l’incorporazione di Livestream, la piattaforma, che fino ad oggi ha pubblicato solo creazioni degli utenti, allarga i propri orizzonti commerciali. Abbandonati i progetti di emulazione di Netflix, l’azienda ha deciso di puntare tutto sulla comunità di creativi.
Sulla stessa lunghezza d’onda Mark Kornfilt, ceo della company passata di proprietà: “Insieme (a Vimeo ndr) saremo in grado di andare più forte e di rendere il video in diretta come una forma di comunicazione molto presente anche a livello commerciale”.
L’entrata (in ritardo) di Vimeo nel mercato dello streaming va ad alterare gli equilibri del settore.
C’è da chiedersi, semmai, se il gap con i competitor più affermati sia colmabile nel breve periodo o se siano necessari nuovi investimenti. Facebook, YouTube e Instagram dispongono già da tempo delle funzioni live grazie alle quali hanno incrementato i propri guadagni. Tuttavia, va precisato, che Vimeo si differenzia dagli altri big per il fatto di essere il prodotto più adatto ai professionisti. In una scala sociologica, ad esempio, è innegabile che YouTube sia di più facile utilizzo anche tra i produttori di contenuti meno esperti. Lungi dall’essere un prodotto consumer, Vimeo Live, la nuova trovata del network, offre un player personalizzabile con il logo, cloud transcoding, email capture per massimizzare i ricavi dall’advertising e trasmissioni fino 1080p. I recenti investimenti della video platform quindi, letti in quest’ottica, sembrano molto meno azzardati di quanto sembrerebbe. In una guerra commerciale all’ultimo banner differenziarsi dalla concorrenza potrebbe risultare un’arma vincente. (M.R. per NL)