Sul fronte dello streaming on demand, non c’è competitor che regga: Netflix ha annunciato l’intenzione di investire ben 200 milioni di euro in produzioni originali made in Italy per i prossimi tre anni.
Il colosso di Reed Hastings, che ha iniziato ad investire nel mercato italiano già dal 2015 con la serie Suburra (arrivata alla terza stagione), ha ora in serbo numerosi progetti, alcuni dei quali già in lavorazione, al fine di offrire agli utenti mondiali una scelta diversificata di contenuti di qualità.
Tra le nuove produzioni originali che Netflix presto lancerà sulla propria piattaforma troviamo Curon (Indiana Production), una serie di genere con elementi soprannaturali; l’adattamento di Tre metri sopra il cielo (Cattleya); una serie drammatica, basata sul romanzo candidato al premio Strega Fedeltà di Marco Missiroli e non solo.
Oltre a questi nuovi progetti, Netflix ha infatti annunciato in un comunicato il film originale italiano Lo Spietato di Renato De Maria con Riccardo Scamarcio (BIBI film con RaiCinema), tre stand-up comedy con Edoardo Ferrario, Francesco De Carlo e Saverio Raimondo (Dazzle e Aguilar), la seconda stagione di Baby (Fabula), Luna Nera (Fandango) e, infine, l’adattamento di Winx Club in una serie tv live-action.
“L’Italia è culla di grandi narratori e talenti straordinari, e il nostro obiettivo è quello di trovare quelle voci uniche e locali che possano appassionare il nostro pubblico mondiale. Questa nuova serie di progetti, diversi l’uno dall’altro e girati in tutta Italia, testimonia il nostro profondo impegno nei confronti della comunità creativa italiana e della visione creativa dei partner con cui collaboriamo” ha spiegato Kelly Luegenbiehl, vice president of International Original Series per Europa, Medio Oriente ed Africa di Netflix. Il grosso investimento che la Grande N ha deciso di effettuare nel nostro Paese avrà sicuramente un grosso impatto nel settore: già lo scorso anno 9mila persone – tra cast principale e altro personale tecnico e produttivo – hanno lavorato su produzioni originali e co-produzioni Netflix in Italia (in Europa quasi 50mila persone, per un investimento complessivo di un miliardo di dollari). A tal proposito anche Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, ha dichiarato che “investimenti duraturi e partneship con produttori originari italiani, sia per film che per serie tv, porteranno effetti positivi nel nostro Paese”.
Lo sforzo economico di Netflix (che tra l’altro ha battuto le attese, chiudendo il primo trimestre con un ricavo di oltre 4,5 miliardi di dollari e quasi 150 milioni di abbonati a livello globale), non lascia trapelare alcun segno di cedimento di fronte all’avanzata degli OTT in campo, tra i quali anche le new entry Disney e Apple: “Non prevediamo che questi nuovi arrivati influenzeranno materialmente la nostra crescita; la transizione dall’entertainment lineare a quello on demand è talmente grande e, come la natura della nostra offerta, diversa. Crediamo che continueremo tutti a crescere finché proseguiremo tutti a investire in contenuti e a migliorare il nostro servizio e fino a quando i consumatori continueranno a migrare dalla visione lineare (così come le cable Usa sono cresciute per anni nel momento in cui le abitudini di visione si sono spostate dal broadcasting classico tra gli anni 80 e 90)”, ha commentato il gruppo di Los Gatos nella relazione trimestrale. (G.S. per NL)