La nuova idea targata Netflix è di intervallare un episodio e l’altro con un breve spot. Ma non si tratta di pubblicità esterna: questa inserzione, come d’abitudine, sarà parametrata sulla base di ciò che l’utente guarda, attraverso l’apposito sistema di analisi dei dati che la piattaforma utilizza normalmente.
Questo annuncio avrà ad oggetto un altro prodotto disponibile nel palinsesto, sarà strutturato come un qualsiasi trailer e verrà proiettato al posto della pausa di 10 secondi che intercorre tra un episodio e l’altro.
Lo scopo è quello di permettere all’utente di usufruire maggiormente dei servizi offerti e di dargli la possibilità di trovare più velocemente i programmi che rispondano meglio ai suoi gusti.
Reed Hastings, co-fondatore e CEO di Netflix, in una nota rilasciata al sito Cord Cutters afferma: “Stiamo testando se le raccomandazioni tra gli episodi aiutino i membri a scoprire storie che apprezzeranno”. Hastings ha escluso (almeno per ora) la possibilità di inserire pubblicità di società esterne, sottolineando come l’assenza delle stesse sia una chiave di differenziazione importantissima tra Netflix e le altre piattaforme SVOD.
Questo sistema di promozione dei propri programmi permetterà di non rivolgersi esternamente per ciò che concerne la pubblicità delle serie e dei film presenti sulla nota piattaforma, minimizzando pertanto i costi riguardanti quella voce. Hastings, a tal proposito, spiega: “Il nostro sogno del Santo Graal è che il servizio sia stato così bravo a promuovere i nuovi contenuti che non avremmo dovuto spendere esternamente”. Stando ai dati riportati dal quotidiano Italia Oggi, la Grande N spende tra i 50mila ed i 500mila dollari in product placement, per ogni episodio che produce.
La sperimentazione di questo sistema però non ha mancato di sollevare polemiche da parte degli utenti, infatti, su molteplici blog e sui principali social network si possono leggere commenti di utenti inferociti, che affermano addirittura di essere disposti a disdire l’abbonamento, qualora dovesse essere introdotta la pubblicità tra un episodio e l’altro (anche se si tratta di spot della stessa Netflix, sempre di interruzioni pubblicitarie si tratta…).
Nonostante le proteste sembra utile ricordare che, per il momento, la sperimentazione sta avvenendo solo nei Paesi anglofoni e, per quanto sia altamente probabile che si trasformi presto in realtà anche in Italia, sussiste ancora la possibilità che Netflix decida di non inserire alcuno spot tra gli episodi delle sue serie tv. (P.G. per NL)