I player italiani sono in ascesa nel mercato streaming video on demand, anche se la strada è ancora lunga.
I competitor da non sottovalutare rimangono infatti gli OTT come Netflix e Amazon, che mantengono grande attrattiva.
A tal proposito, la società di ricerca Comscore si è occupata di valutare l’andamento dei player. I dati pubblicati sono stati successivamente elaborati dal quotidiano Italia Oggi, che ha tenuto conto degli accessi ai contenuti video da desktop e mobile.
I numeri forniti mettono a confronto l’andamento delle varie piattaforme gestite dai broadcaster tv e dei più grandi player online sulla base di specifici parametri, quali il numero di visitatori unici, il tempo di permanenza medio sul sito e ancora il tempo di permanenza per utente.
La classifica dei player: Youtube in vetta, ma Mediaset tiene testa
In vetta alla classifica troviamo il colosso YouTube, in una posizione di primato assoluta per quanto riguarda tutte le metriche considerate: solo a dicembre 2019, la nota piattaforma ha registrato il 90% dell’audience totale degli internauti (vale a dire 35,4 mln di visitatori unici sui 39,2 mln che si sono contati nel corso dell’ultimo mese dell’anno). Per quanto riguarda il tempo di permanenza media, invece, YouTube ha realizzato nello stesso periodo circa 15 mln di minuti. Al secondo posto si posiziona il gruppo Mediaset con quasi 22,7 mln di utenti unici (pari al 58% dell’audience totale). Il Biscione ha avuto un buon andamento anche sul fronte del tempo totale di permanenza sui vari siti del gruppo che offrono video in streaming (pari a 1,722 mln di minuti). Un risultato soddisfacente, che però non basta per tenere testa a Netflix. Considerando lo stesso criterio, infatti, la società di Reed Hastings spodesta il gruppo di Cologno Monzese aggiudicandosi, anche se per poco, il secondo posto (1,767 mln).
Anche Sky Italia e Rai considerati tra i primi player
Sky Italia si aggiudica il terzo posto per numero di utenti (circa 15,8 mln), ma rimane indietro per quanto riguarda il tempo per utente (ha registrato infatti solo 26 minuti). Segue la Rai, i cui risultati non sono pienamente sufficienti (9,9 mln di utenti unici nel mese di dicembre 2019 – pari al 25% degli utenti del web – e 36 minuti per persona). Tuttavia, si attende una crescita per l’emittente statale, grazie soprattutto a Rai Play.
La grande N, invece, si classifica al quinto posto con 6,7 mln di utenti unici mensili (17%), ma rimonta al secondo posto, subito sotto YouTube, per quanto riguarda i dati riferiti al tempo di permanenza medio (1,767 mln di minuti) e per utente (262,5 minuti).
Questi ultimi dati, in particolare, dovrebbero suonare come un campanello d’allarme per i grandi broadcaster della tv tradizionale: emerge, infatti, che il tempo speso dagli utenti per fruire dei contenuti online messi a disposizione da queste grandi piattaforme sia in realtà tempo sottratto alla visione dei contenuti offerti dalla tv lineare.
Nuova frontiera dello streaming: l’AVOD
Intanto anche il mercato dello streaming si sta evolvendo verso un nuovo modello che sta facendo molta gola. Si tratta dell’AVOD (Advertising Video On Demand), di cui abbiamo già parlato e che, di fatto, si sta diffondendo a macchia d’olio tra i vari operatori tradizionali che cercano di compensare il calo delle visualizzazioni e delle entrate, spostando la propria programmazione su questi nuovi servizi.
Dopo Rakuten, anche altri colossi sono pronti a intavolare accordi per acquisire le nuove piattaforme di streaming gratuite supportate dalla pubblicità. Così, Fox è in trattativa per portarsi a casa Tubi, player che conta 25 mln di utenti attivi al mese e che propone al proprio pubblico generalista programmi in chiaro tra show tv e film (l’affare varrebbe 500 mln di dollari. NbcUniversal (Comcast) si sta accordando per aggiudicarsi Vudu, di proprietà della multinazionale americana Walmart.
Il modello vincente Pluto Tv
Il gruppo ViacomCBS – che ha in serbo una nuova versione svod che poggerà sul canale esistente Cbs All Access – invece, ha già lanciato il servizio di streaming live tv Pluto tv (di proprietà di Viacom da marzo 2019). In particolare, Pluto tv, che si differenzia dagli altri servizi perché offre contenuti gratuiti principalmente curati da ciò che è già disponibile online, vanta più di 20 mln di utenti attivi a partire da novembre 2019. Tale cifra lo ha reso il più grande servizio di streaming tv gratuito negli Stati Uniti e l’intenzione è di crescere ancora espandendosi in America Latina (l’obiettivo è di raggiungere il Brasile entro la fine dell’anno).
Di fronte a questa realtà in continuo sviluppo, il punto cruciale rimane sempre lo stesso: assicurarsi maggiori visualizzazioni.
Di certo, le piattaforme AVOD come Pluto Tv, Tubi e Vudu non ridimensioneranno in maniera drastica il pubblico e la modalità di fruizione dei contenuti (come invece sono riusciti a fare i big dello SVOD), ma sicuramente, ad oggi, sono riusciti ad attrarre nuovi utenti e ad aumentare le ore di streaming in generale. (G.S. per NL)