CHILI, piattaforma TVOD italiana che consente il noleggio e l’acquisto di film e serie tv senza sottoscrivere alcun abbonamento, è spesso indicata dalla stampa come una realtà in difficoltà, per via dei conti in rosso del 2016 (e degli anni precedenti).
L’a.d. Giorgio Tacchia (in foto) però non ci sta e rivendica i progressi dell’impresa creata assieme a Stefano Parisi (quest’ultimo, è oggi investitore attraverso la società Brace srl). Raggiunto da questo periodico dichiara: “Abbiamo un piano industriale molto chiaro e approvato dagli azionisti, io devo rispondere innanzitutto a loro. Le tappe fino ad oggi sono state tutte raggiunte: ci siamo affermati in Italia, abbiamo aperto la nostra offerta in altri quattro paesi (Germania, Austria, Polonia e Regno Unito, ndr), abbiamo sviluppato e rilasciato in agosto un nuovo servizio unico nel mercato” (l’Entertainment Centred Marketplace).
A maggio di quest’anno CHILI ha anche acquistato CineTrailer, app per il servizio trova-cinema con oltre 5 milioni di download in Italia, Germania, Spagna, Francia, Olanda, Danimarca, Svezia, Finlandia e Regno Unito. “Per fare tutto questo – continua Tacchia – ci vogliono grossi investimenti ed è normale che sia così; solo in Italia si guardano realtà come la nostra valutando solo l’EBITDA mentre quando parliamo con interlocutori d’oltreoceano, prime tra tutti le quattro major di Hollywood che abbiamo nel capitale – Warner Bros, Viacom, Paramount e Sony Pictures – ci chiedono di crescere innovando ed è quello che stiamo facendo”.
Nessuna smentita dunque, ma un’angolazione diversa da cui inquadrare l’attività, che nel corso di meno di un lustro ha ampliato moltissimo il proprio catalogo di contenuti e si è espansa oltre i confini nazionali: “Siamo presenti in cinque mercati che valgono oltre il 60% del mercato di riferimento – spiega Tacchia – e ad agosto abbiamo lanciato il primo Entertainment Centred Marketplace, l’unico servizio transazionale in grado di offrire, su qualsiasi device e senza abbonamento, le anteprime al cinema, le prime visioni, un catalogo di oltre 50.000 titoli che comprende film e serie tv in streaming, DVD e Blu-Ray, gadget esclusivi. L’interfaccia, poi, è nuova e dalla grafica accattivante, direi unica”.
In sostanza, CHILI ha unito alla possibilità di noleggio o acquisto senza abbonamento di contenuti video da guardare su un qualunque device (anche in HD) anche quella di fare shopping online comprando abbigliamento, oggettistica e altri prodotti di merchandising legati a film e serie tv e, da ultimo, anche biglietti per il cinema: un tentativo per differenziare l’offerta rispetto alla concorrenza diretta delle altre piattaforme TVOD, cioè Google Play e iTunes.
CHILI resta invece in linea con i competitors per quanto riguarda i prezzi, anche perché le case di produzione cinematografica non lasciano molto margine: “grazie a promozioni e attività ad hoc CHILI riserva ai propri clienti offerte convenienti rispetto ai prezzi standard e di mercato, pur restando allineati con le case di produzione che proteggono i loro contenuti dalla pirateria e da promozioni fatte male a ribasso”.
In effetti il costo medio oscilla tra i 3,99 € e 5,99 € per il noleggio e tra i 9 € e i 18 € per l’acquisto, a seconda del titolo e della qualità (SD, HD, HD Plus) esattamente come avviene sulle altre piattaforme. Può riscontrarsi invece una sproporzione nei prezzi d’acquisto delle serie tv, talvolta superiori al costo di un abbonamento mensile di piattaforme SVOD come Netflix o Now TV.
Il vero problema, però, sta piuttosto nella percezione del consumatore, che spesso valuta il prezzo come eccessivo, soprattutto se lo paragona al costo zero della pirateria.
Per questo Tacchia ribadisce l’idea positiva che CHILI ha di Netflix: “Offre servizi e contenuti diversi e complementari (l’offerta di Netflix è incentrata sulle serie originali, ndr) ed è un’opportunità, allarga il mercato”.
Sarebbe dunque un grimaldello utile agli affari di CHILI che beneficerebbero della cultura dell’intrattenimento digitale portata in Europa dalla piattaforma “cugina” statunitense. Certo è che CHILI potrebbe ancora assorbire qualcosa da Netflix, come l’inserimento di PayPal tra le modalità di pagamento e la possibilità di scaricare il contenuto acquistato per vederlo offline, opzione fondamentale per chi vuole fruire del servizio su dispositivi mobile in assenza di wifi.
Sui progetti per il 2018 l’a.d. tiene le carte coperte, svelando solo che sarà dato “ancora maggiore risalto all’integrazione con CineTrailer” e annunciando che “per i risultati economico finanziari il 2017 è molto positivo, faremo meglio degli obiettivi”.
Stando alle sue dichiarazioni, Tacchia vede pionieri che spianano la strada dove gli altri vedono competitor e riesce a concentrarsi sugli obiettivi di business raggiunti anziché sulle perdite a bilancio: o è un inguaribile ottimista, oppure ha qualche asso nella manica. Non resta che attendere le prossime mosse per capirlo. (V.D. per NL)