L’intenzione di contrastare Netflix e gli altri OTT riguarda i maggiori broadcaster europei, che sono ormai disposti ad unirsi con i propri competitor pur di bloccare l’ingresso dei player oltreoceano nel mercato interno.
Il fenomeno anti-Netflix ha preso piede anche in Spagna: l’emittente televisiva pubblica Rtve, Atresmedia (partecipata dall’italiana De Agostini) e Mediaset España, dopo mesi di trattative, si sono alleate per dare vita a LovesTv, una piattaforma comune, aperta anche ad altri operatori, in grado di offrire ai propri utenti contenuti generalisti e tematici free e on-demand sul modello Netflix.
Il servizio in streaming LovesTv è attivo sul digitale terrestre in tecnologia HbbTV (Hybrid Broadcast Broadband, il sistema ibrido etere-banda larga) e permette di visualizzare on-demand i programmi tv dell’ultima settimana, di guardare i contenuti fin dall’inizio, di avere consigli di visione e, ancora, di fruire di una guida di programmazione migliorata.
Con il lancio di questa nuova offerta le tre emittenti spagnole vorrebbero competere sul mercato internazionale del piccolo schermo, offrendo un pacchetto che possa soddisfare il proprio pubblico, ma soprattutto intendono contrastare l’avanzata degli OTT americani, quali Netflix, Hulu, HBO, Amazon e Sky.
Del resto, il mercato iberico è uno dei più appetibili nel settore audiovisivo: il bacino dei telespettatori è enorme (oltre alla Spagna, infatti, vanno considerati tutti i Paesi di lingua spagnola del Centro e Sud America).
Questo fattore fa sicuramente gola ai big del VOD ed è per questo motivo che le tv spagnole si sono alleate, cercando di porre barriere all’ingresso di player stranieri per difendere la loro fetta di mercato.
Ma LovesTv è solo uno dei tanti progetti su cui gli operatori del Vecchio Continente hanno lavorato nel corso degli ultimi anni.
In Europa altri servizi in streaming on-demand per la tv sono, ad esempio, l’irlandese Saorview (simile a LovesTv in quanto unisce sia broadcaster pubblici sia privati), la francese Salto, creata da France Télévisions, Tf1 e M6, e le italiane Rai Play e Mediaset Play. Queste diverse esperienze sembrano indicare che, forse, la strada giusta da percorrere per gli operatori europei sia quella di cooperare tra di loro.
Di questo avviso è il ceo dell’Ofcom – l’Autorità per le comunicazioni del Regno Unito – Sharon White, che ha invitato i broadcaster pubblici inglesi, quali Bbc, Itv e Channel 4 (gli ultimi due sono operatori privati che hanno anche quote di servizio pubblico) a realizzare un Brit player per contrastare gli OTT. «Se la crescita di Netflix e Amazon ci dice una cosa, è che gli spettatori si affollano su singole destinazioni che offrono un’ampia varietà di contenuti di qualità», ha dichiarato White, aggiungendo, tra l’altro, che il pubblico cerca contenuti locali (e questo è un plus per chi li realizza) ma li vogliono avere anche on demand (fonte Italia Oggi). (G.S. per NL)