Videology, società che possiede e gestisce l‘omonima piattaforma di video advertising, ha pubblicato un rapporto intitolato “Q4 2017 U.S. TV & Video Market At-A-Glance”, che rileva come negli Stati Uniti la pubblicità su televisione connessa (ai più nota come smart tv) abbia un deciso trend crescente.
Nell’ultimo trimestre del 2017 Videology ha infatti registrato un aumento del 175% degli ordini pubblicitari per smart tv rispetto al 2015, accompagnato da un aumento delle impressioni pubblicitarie (cioè delle volte in cui l’inserzione viene trasmessa, ndr) del 230% rispetto al precedente trimestre.
Il rapporto rivela anche alcuni comportamenti degli inserzionisti, come il targeting e il tipo di dati utilizzati per definirlo. I target più diffusi per le campagne pubblicitarie su smart tv sono Shopping & Retail, Lifestyle, e Demo, ma anche Health & Wellness, Food & Drink e Auto; al fine di stabilire una corretta targetizzazione, gli inserzionisti prediligono sempre più spesso dati di prima parte, cioè quei dati raccolti attraverso un sito o un servizio di cui sono titolari. Si tratta – solitamente – di dati anonimizzati, che quindi offrono informazioni parziali sul pubblico di riferimento, ma hanno il vantaggio di essere quasi a costo zero (perché prelevati da attività proprietarie).
Secondo Videology, il 18% delle campagne per le tv connesse utilizza dati di prima parte e, in generale per l’adv video online, questa abitudine è cresciuta esponenzialmente nel corso dell’anno. La smart tv non è però l’unico polo di interesse per l’advertising online: se è vero che il 60% dei contenuti pubblicitari ha una componente di televisione connessa, è significativo che il 97% delle campagne – quasi la totalità – sia multischermo. (P.B. per NL)