A fine settembre gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di circa 190 mila unità rispetto al trimestre precedente, con una contrazione di 780 mila unità rispetto a settembre 2018.
I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni (4/2019), diffusi settimana scorsa dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio.
Nel 2015 90% accessi era in rame
Se nel settembre del 2015 oltre il 90% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi a meno della metà (con una flessione di 8,69 milioni di linee). Nello stesso periodo (settembre 2015 – settembre 2019) sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+6,62 milioni di unità), FTTH (+790 mila) e FWA (+ 610 mila). Inoltre, a fine settembre 2019 il peso delle linee broadband in tecnologia xDSL risulta pari al 43%.
In quattro anni peso connessioni con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s da 6,6 al 53,1% del totale
Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbit/s in quattro anni sono passate infatti dal 69,3% (settembre 2015) al 21% del totale delle linee broadband e ultrabroadband, mentre, nello stesso arco di tempo, il peso delle connessioni con velocità pari o maggiore di 30 Mbit/s è cresciuto passando dal 6,6 al 53,1% del totale delle linee broadband e ultrabroadband. Il quadro competitivo nel segmento degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 43,3%, seguito da Vodafone con il 16,3%, e da Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%.
+0,5 mln di sim sul mobile
Nella rete mobile, su base annua, si registra un aumento complessivo di 0,5 milioni di sim dovuto, da una parte, alla rapida crescita delle sim M2M (+3,3 milioni di unità), dall’altra alla riduzione di quelle “solo voce” e “voce+dati” (-2,7 milioni di unità). Tim si conferma market leader (30,0%), seguita da Vodafone (28,8%) e Wind Tre (28,1%) mentre il nuovo entrante Iliad rappresenta il 4,4% del mercato.
Human
Tuttavia, se si considerano unicamente le sim “human” (escludendo quindi le M2M), il nuovo operatore raggiunge il 5,6%, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di 2,5 punti percentuali su base annua, rimane il principale operatore con il 30,7%. Prosegue a ritmi sostenuti la crescita della larga banda mobile: nel terzo trimestre del 2019 poco meno del 70% delle linee “human” ha effettuato traffico dati, con un consumo medio unitario di dati stimabile in 6,3 GB/mese in crescita di oltre il 60% rispetto a settembre 2018. (E.L. per NL)