Dai dati Nielsen Media Research riguardanti gli investimenti pubblicitari sui differenti medium durante il 2006 emerge una tendenza positiva generalizzata, almeno per quel che concerne i media principali. Il volume d’affari del settore è cresciuto del 2,6% rispetto al 2005, arrivando a toccare la quota totale di 8.712 milioni di euro. La parte del leone, come sempre, spetta alla televisione, che detiene poco più della metà dell’intero giro d’affari del settore: 4.704 milioni di euro ed un ulteriore crescita annua dello 0,8%. A seguire c’è la stampa, seconda con una quota d’investimenti pari a 3.096 milioni ed una sensibile crescita del 3,5%. Ottima annata per la radio, vera e propria rivelazione del settore, con una crescita clamorosa del 7,8%, dovuta, in parte, alla messa in rilevazione del circuito Italia5 a partire da gennaio 2006. Scendono inesorabilmente, seguendo il trend degli ultimi anni, le affissioni ed il cinema, con le prime che fanno segnalare un leggero calo (-0,9%), a testimonianza di una vitalità non ancora del tutto persa, mentre il cinema continua nella sua impotente caduta libera, arrivando a perdere ben l’8,2% rispetto al 2005, dati che devono far riflettere sempre di più i responsabili del settore. Infine, l’enfant prodige dell’investimento pubblicitario: la rete, che, con un +44,2% si candida sempre di più come principale antagonista del mezzo televisivo per i prossimi lustri. (L.B. per NL)