Altro che annus horribilis, come qualcuno aveva pronosticato. Il 2007, per quel che concerne gli investimenti pubblicitari in Italia, fa registrare dati più confortanti rispetto al grigio 2006. Solo la tv (oltre all’ormai agonizzante cinema, che scende del 10%) scende, mentre salgono a buoni ritmi tutti gli altri settori, con un grande exploit della radio che, da vecchietta terribile, colleziona un +7,7% sul totale dei primi sette mesi dell’anno e, addirittura, un +15,7% nel raffronto tra agosto 2007 e agosto 2006. La tv, si diceva, non recupera rispetto all’anno scorso, anche se agosto ha dato segnali positivi di un’inversione di rotta, facendo segnare un incoraggiante +6,4%.
La stampa, altra vecchietta terribile data per spacciata appena pochi anni fa, cresce del 2,8%, tra il +3,3% dei quotidiani e il +2,1% dei periodici. La free press, in continua ascesa, ha raccolto la bellezza di 71,7 milioni di introiti pubblicitari, senza i quali non potrebbe vivere.
Infine, solito Oscar per il web: la rete viaggia a velocità nemmeno lontanamente paragonabili agli altri media, con un incremento del 42,9% nell’arco dei primi otto mesi ed una raccolta da 165 milioni. (Giuseppe Colucci per NL)