Monetizzare, monetizzare, monetizzare. Questo è quel che chiedono i vertici di Google agli amministratori di YouTube. Google, a due anni dall’acquisizione del popolare sito di video sharing, vuole pensare agli incassi e cerca un modo per far fruttare i milioni di contatti mensili generati dal suo popolare sito di video-sharing. Monetizzare significa trasformare un momento sino ad ora percepito come esclusivamente ludico (la visione di un breve filmato, magari segnalato da amici) in un potenziale momento di acquisto, o meglio, di e-commerce. Ciò vuol dire che ad ogni contenuto visionato dovrà corrispondere una potenziale offerta commerciale. Stai guardando un video musicale? Ecco il link allo store online dove puoi comprare il relativo cd. Visioni lo spezzone di una vecchia sit-com? Ecco il link al sito che ti permette di ricevere a casa tua un cofanetto con tutta la serie completa in dvd. Queste sono solo alcune delle molteplici offerte che a breve ci troveremo di fronte quando navigheremo sul popolare social network di casa Mountain View. Per rendere ancora più accattivante questo approccio, YouTube starebbe già cominciando a siglare accordi ovunque per garantirsi l’accesso a video di qualità superiore. L’obiettivo è quello di far aumentare la raccolta pubblicitaria, ma non solo: migliorare la qualità dei contenuti visionabili sul sito vuol dire anche cambiare la natura del portale stesso. Questo perché per il futuro si prevede che solo con una corretta integrazione di contenuti user generated e di contenuti professionali possa far breccia nel cuore di un pubblico sempre più esigente. Proprio per questo motivo Chad Hurley, amministratore delegato di YouTube, ha annunciato, in occasione del Mipcom, il mercato mondiale dei media, una serie di accordi con Cbs, Nbc, Hbo, Bbc e l’italiana Rai. (Davide Agazzi per NL)