Negli anni novanta Bill Gates aveva un sogno che si concretizzerà, sebbene con metodiche ragionevolmente più evolute, a partire dal 2010. L’idea era quella di servire il pianeta con internet, diffondendo la banda attraverso 840 satelliti in azione contemporaneamente. Il progetto originario, il piano Teledesic, risultò naturalmente troppo complesso e costoso, ma non c’erano dubbi sul fatto che il proprietario di Microsoft avesse avuto un’intuizione degna di nota, e che prima o poi avrebbe avuto successo. Come dicevamo, manca ancora qualche anno, ma le società Eutelsat e Viasat si stanno preparando a mandare in orbita rispettivamente, nel 2010 e nel 2011, i satelliti KaSat, costruito da Eads-Astrium e con 70 Gigabit di capacità, e l’omonimo Viasat, realizzato da Loral con ben 30 Gigabit in più di capacità del precedente. Questa immensa operazione permetterà di ricevere internet a banda larga praticamente ovunque, proprio perché lanciato dall’altezza di 36 mila chilometri verso dei ripetitori, chiamati spot, che irradieranno il segnale in diverse cellule, ognuna di 250 chilometri di diametro di ampiezza. Per l’Europa sono previsti 84 spot, contro gli 80 che garantiranno linea web in tutto il Nordamerica. La rete arriverà prima in Europa e Nordafrica, successivamente sarà estesa anche al Nordamerica, ma si presuppone che nel giro di qualche anno sarà disponibile presumibilmente in tutto il pianeta. Inoltre il traffico, almeno quello europeo, sarà completamente gestito da otto stazioni – tre delle quali in Italia (Palermo, Torino e Trieste) – e permetterà di ricevere internet attraverso delle antenne paraboliche da 67 centimetri di diametro, collegate ad un dispositivo, simile al decoder di Sky per dimensione. L’intenzione è di garantire abbonamenti a questo tipo di connessione con prezzi in linea con quelli degli attuali servizi Adsl. Gli esperti sottolineano come la banda larga, in orbita, possa riservare altre interessanti possibilità: per esempio, sulle nuove bande i costi per la trasmissione di un canale televisivo saranno quindici volte inferiori a quelli attuali, permettendo in un futuro molto prossimo, a qualunque ente locale o piccola società, di avere un emittente dedicata. (Marco Menoncello per NL)