Internet no limits: un lusso che non ci possiamo più permettere? Francia e Italia pensano a tetto consumo per liberare rete da traffico che la congestiona

Presto potremmo svegliarci dal sogno di Internet senza fine. La Francia – paese ormai prossimo ad assumere le redini continentali insieme alla Germania – discute sulla questione ed elabora un sistema che prevede limiti di consumo della banda larga fissa, mentre l’Italia pensa ad una strategia di intervento.

La Federazione francese delle telecomunicazioni, costituita dai tre dei cinque maggiori operatori quali Sfr, Orange e Bouygues Telecom, intende mettere un freno ad Internet senza limiti al fine di contrastare il proliferare delle società della rete. Infatti, l’uso spasmodico di Google, YouTube e Facebook da parte degli utenti, inevitabilmente congestiona la rete, rendendo ancor più trafficato il normale uso dei servizi fruibili attraverso il web. La tentazione di frenare l’attuale illimitato utilizzo del web nasce dall’apparente insufficienza e/o inefficienza dell’autoregolamentazione, soprattutto alla luce dell’uso spasmodico dei cosiddetti fornitori di contenuti “Over the Top”, quali YouTube, Torrent ed Emule, che contribuiscono all’ingolfamento della rete (al pari di quanto succede in Italia). La questione è tanto interessante quanto delicata, in quanto disegnare un tetto al consumo significherebbe istituire un controllo – secondo alcuni eccessivo – sui contenuti della rete, con la conseguenza diretta di un ridimensionamento dell’innovazione, nonché della libertà di espressione. Tuttavia, l’abuso da parte degli utenti è palese: scaricare film a iosa succhiando banda (soprattutto di notte) rende difficile la libera condivisione del web, che in quanto risorsa pubblica e scarsa dovrebbe essere divisa e sfruttata equamente. Intervento necessario, in quanto finalizzato a  decongestionare la rete. Tuttavia, secondo alcuni esperti, più che un controllo rigido sarebbe auspicabile un sistema strategico in grado di “educare” l’utente, incidendo appunto sui bandwidth sucker e addomesticarli ad una politica del web, chiamata appunto “Fair Usage Policy”. Ergo, la soluzione potrebbe essere quella di orientare ad un uso corretto di Internet senza intaccare i benefici della rete (considerata bene di pubblica necessità): soprattutto i giovani, attraverso le formule Internet no limits, accorciano le distanze con il mondo del lavoro, della cultura, degli interessi e della vita sociale. Fermo restando, quindi, che il web illimitato sia senza dubbio un prezioso investimento, il traffico della rete può essere un valido pretesto per privare un’opportunità per l’accesso al futuro? Se sul futuro è bene scommettere, la risposta non può che essere negativa. (C.S. per NL)

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