Sulla home page del Corriere delle Comunicazioni misteriosi pirati informatici fanno apparire una scritta con un apprezzamento poco simpatico nei confronti del Ministro dell’Interno.
Nella headline del noto periodico, in alto a destra, campeggia la notizia dell’inserimento nel provvedimento “milleproroghe” dell’abrogazione di una norma del decreto Pisanu e della conseguente liberalizzazione del wi-fi italiano. Ed ecco apparire come occhiello, in serafici caratteri blu, sopra il titolo, l’invito al ministro… (vedi immagine). La scritta si ripete invariata nella pagina dedicata all’articolo vero e proprio, che riporta le lodi sperticate di vari esponenti di governo e maggioranza all’iniziativa del ministro. Forse qualcuno non ha gradito il tono troppo celebrativo, oppure il piccolo atto di hackeraggio è da far rientrare nella recente offensiva di protesta nei confronti di esponenti leghisti che ha avuto il suo culmine con l’attentato alla sede del partito del carroccio a Gemonio. O magari il messaggio è rivolto proprio al ministro, al centro delle polemiche e delle attenzioni dei media nei giorni convulsi delle proteste e dei disordini a Roma durante l’approvazione della riforma dell’Università. In ogni caso si conferma che malgrado il dispiegarsi sempre maggiore di misure di sicurezza, controlli e verifiche sulla rete, i siti web rimangono terreno di caccia e di guerra per chi ha le conoscenze e i mezzi tecnici necessari per colpire. Come la vicenda Wikileaks ha dimostrato, le attività di oscuramento e manipolazione del web non sono più esclusive di ragazzini un po’ ribelli alla “Wargames” ma sono ormai assurte al rango di arma, utilizzabile non solo da organizzazioni terroristiche o antagoniste ma anche dagli stessi stati, alla faccia della trasparenza dell’internet governance. E’ sperabile che il nostro ministro, che a suo tempo ebbe a definirsi “pirata della rete” (in quanto dedito allo scaricamento di file musicali) non tragga da questo episodio l’ennesimo spunto per invocare regole e sanzioni per gli internauti. O magari, chissà, per ripensarci sul decreto Pisanu… (E.D. per NL)