Secondo quanto emerso dall’analisi “Broadband Quality Index” (Bqi) sulla qualità della connessione in banda larga, nel nostro paese è aumentato del 5% il livello di penetrazione, passando dal 51% del 2008 al 56% di quest’anno.
Lo studio – realizzato da un gruppo di studenti MBA della Said Business School dell’Università di Oxford e dal Department of Applied Economics dell’Università di Oviedo – posiziona l’Italia al 38° posto su 66 paesi analizzati con riguardo alla qualità di connessione, assegnandole un punteggio di 28,1 su 100. Un risultato che è comunque ancora lontano dalla soglia (fissata a 50) che si ritiene indispensabile per poter usufruire in maniera accettabile delle applicazioni che prenderanno piede nei prossimi 3-5 anni. Il più alto punteggio in Europa è stato conseguito dalla Svezia, che ha visto crescere la sua qualità di connessione (Broadband Quality Score) del 38%, mentre la classifica a livello mondiale è capitanata dalla Corea del Sud, seguita dal Giappone. Quanto all’Italia, proprio al fine di conseguire uno sviluppo dell’utilizzo della larga banda, il ministro Brunetta (foto) ha promesso “due mega di banda larga per tutti a partire dal 2010”. Durante la trasmissione radiofonica “Il Brunetta della Domenica”, il ministro ha dichiarato di guardare al modello dei paesi nordici, dove a tutti è garantito un mega di larga banda. “Sto puntando a fare la stessa cosa in Italia” – ha affermato –“perchè solo attraverso una rete Internet efficiente possono passare documenti, certificati e si può arrivare così a un vero cambiamento della burocrazia”. (dichiarazione tratta da Adnkronos). Se dunque, ancora si è molto lontani dal raggiungere i traguardi dei paesi del Nord Europa, dove addirittura, come è accaduto in Finlandia (è notizia di ieri), la connessione a banda larga è stata garantita per legge a tutti i cittadini, in Italia si sta comunque investendo per superare i problemi che ostacolano lo sviluppo della connessione ad alta velocità, quali la bassa alfabetizzazione informatica e soprattutto il digital divide. Le parole di Brunetta si riferiscono, infatti, ad un progetto del governo che, come chiarito dal viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani sul Corriere delle Sera (corriere.it edizione del 17/10/2009), è finalizzato a superare le differenze infrastrutturali tra le zone del nostro paese, consentendo, in primo luogo, a tutti i cittadini di navigare ad almeno 2 mega “entro il 2011-2012”, per poi raggiungere, negli anni a venire, una connessione di 50 mega. (D.A. per NL)