Nel complesso sistema dei motori di ricerca, oggi dominato da colossi come Google, Yahoo e MSN, si affaccia anche IBM che promette grande innovazione del settore. E’, infatti, in fase di sviluppo SAPIR (Search in Audio-Visual Content Using Peer-to-Peer Information Retrieval).
Questo nuovo motore di ricerca basa la propria forza sull’architettura peer-to-peer, indicizzando gli archivi costituiti da milioni di elementi multimediali ed estrae dai diversi tipi di file i descrittori che contengono le diverse informazioni. Una demo di prova di SAPIR è disponibile a questo link. La tecnologia quindi compara tali descrittori su altri file esistenti per aiutare a identificare che cosa si trova nell’immagine o nel video. Si tratta di un approccio differente, e per questo innovativo, rispetto a quello seguito dalla maggior parte delle tecnologie di ricerca esistenti che tipicamente passano al setaccio le immagini basandosi sui “tag” testuali assegnati alle foto. Le applicazioni, promettono gli sviluppatori di questa nuova applicazione, potranno essere differenti e multiple: dal campo giornalistico a quello commerciale a quello medico. Dietro le quinte del progetto SAPIR, però, non c’è solo IBM ma un consorzio formato da Research- Haifa, Israele; Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Italia; Max-Planck-Gesellschaft Zur Foerderung der Wissenschaften E.V. (MPG), Germania; Eurix S.R.L. (EURIX), Italia; Xerox – SAS (XRCE), Francia; Masarykova Univerzita (MU Brno), Repubblica Ceca; Telefonica Investigacion y Desarrollo sa Unipersonal (TID), Spagna; Telenor ASA (TELENOR), Norvegia; Università degli Studi di Padova (UPD), Italia. (L.B. per NL)
Questo nuovo motore di ricerca basa la propria forza sull’architettura peer-to-peer, indicizzando gli archivi costituiti da milioni di elementi multimediali ed estrae dai diversi tipi di file i descrittori che contengono le diverse informazioni. Una demo di prova di SAPIR è disponibile a questo link. La tecnologia quindi compara tali descrittori su altri file esistenti per aiutare a identificare che cosa si trova nell’immagine o nel video. Si tratta di un approccio differente, e per questo innovativo, rispetto a quello seguito dalla maggior parte delle tecnologie di ricerca esistenti che tipicamente passano al setaccio le immagini basandosi sui “tag” testuali assegnati alle foto. Le applicazioni, promettono gli sviluppatori di questa nuova applicazione, potranno essere differenti e multiple: dal campo giornalistico a quello commerciale a quello medico. Dietro le quinte del progetto SAPIR, però, non c’è solo IBM ma un consorzio formato da Research- Haifa, Israele; Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione, Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Italia; Max-Planck-Gesellschaft Zur Foerderung der Wissenschaften E.V. (MPG), Germania; Eurix S.R.L. (EURIX), Italia; Xerox – SAS (XRCE), Francia; Masarykova Univerzita (MU Brno), Repubblica Ceca; Telefonica Investigacion y Desarrollo sa Unipersonal (TID), Spagna; Telenor ASA (TELENOR), Norvegia; Università degli Studi di Padova (UPD), Italia. (L.B. per NL)