Il social network più famoso del mondo è un’entità in continuo movimento, così come pretende il business di internet se non si vuole cadere presto nell’oblio.
La strategia di Facebook però, così come da più parti è già stato notato, non punta ad essere “nella” rete ma ad essere “la” rete. Mentre un quarto del traffico web degli Stati Uniti (si stima il 10% mondiale) è già stato fagocitato dal walled garden di Zuckerberg, anche i servizi e le applicazioni più comuni della rete vengono ora gradualmente replicati all’interno dei suoi amichevoli confini. In questa direzione vanno strumenti come Facebook Connect, l’applicazione che permette di autenticarsi ad altri siti e network con le credenziali di FB e quindi di navigare rimanendo sempre connessi alla propria rete sociale. MySpace, ex concorrente e creatura di Murdoch, è stata l’ultima vittima illustre di questa specie di blob che minaccia di inglobare buona parte del web, altre seguiranno presto. Così come nello stesso senso si può leggere la decisione di implementare la Social Inbox, un sistema interno di messaggistica che è in grado di svolgere funzioni di chat, sms ed email. Adesso è la volta della prima web-tv. Si tratta di Play.me, realtà editoriale creata da Giglio Group (già produttore di canali musicali su Sky), nata come store di musica digitale sulla scia di ITunes, poi diventata emittente televisiva broadcasting nel digitale terrestre, infine approdata al web e ora primo canale televisivo su Facebook. Insomma un prodotto ubiquo, capace di essere presente su più media e tecnologie di distribuzione, che finora però somiglia più a un juke-box virtuale che sforna contenuti musicali a richiesta piuttosto che a una vera e propria emittente televisiva. Forse si tratta solo dell’avanguardia di un nuovo mercato per le web-tv, in ogni caso un motivo in più dato agli utenti di FB per rimanere connessi. Se a qualcuno vengono in mente il marketing e le relative tecniche di fidelizzazione del cliente, si tratta proprio di questo. Il messaggio è: perché uscire dal recinto per usufruire di contenuti e funzioni che ora Facebook è in grado di offrirti direttamente, magari con più facilità e senza abbandonare il tuo ambiente social? Una proposta allettante, soprattutto per quella massa di utenti che hanno conosciuto internet proprio attraverso il network di Zuckerberg e per i quali, già qui e adesso, la rete “è” Facebook. (E.D. per NL)