Per garantire la libertà di Internet, come spazio democratico, e assicurare un accesso eguale di tutti alla rete e ai contenuti, occorre che i diritti e le libertà fondamentali siano tutelati e promossi anche nella Rete. È quanto ha affermato il Parlamento europeo, adottando la relazione del deputato greco, Stavros Lambrinidis, con un voto quasi unanime dell’aula. La relazione Lambrinidis rappresenta il contributo politico del Parlamento europeo al dibattito aperto da qualche anno a livello mondiale in seno all’Internet Governance Forum sul tema di quali regole siano necessarie per garantire la libertà, che è un elemento costitutivo della Rete, a fronte delle ingerenze sempre più frequenti dei grandi soggetti pubblici e privati. Si tratta di porre regole a tutela della libertà, ma nel quadro di un processo inedito, perché la Rete è un luogo aperto, transnazionale, partecipativo. Per questo il Parlamento europeo ha sostenuto con forza l’approccio, già definito in seno all’Internet governance forum: la definizione delle regole deve essere un processo dal basso, che coinvolga tutti i soggetti interessati (aziende, governi, individui, associazioni) e che sia "multi-livello", cioè si svolga su più livelli contemporaneamente, per poter avanzare anche su questioni parziali, senza necessariamente frenare tutto il processo. Il rapporto entra nel merito di alcuni nodi importanti del dibattito aperto su quale governance per la Rete mondiale, indicando alcuni diritti specifici che occorre promuovere e tutelare, come il diritto alla libertà di espressione, il diritto alla protezione dei dati personali e il diritto di accesso alla conoscenza e all’istruzione. Il Parlamento, nel ribadire l’importanza della tutela dei diritti fondamentali nella rete, ha anche affermato la necessità di bilanciare questa azione con la tutela della sicurezza, a fronte delle sfide che vengono dall’utilizzo sempre più vasto di Internet da parte di organizzazioni criminali, come spazio più fluido, dove gli strumenti tradizionali di indagine e di repressione non sono immediatamente efficaci. Occorre, quindi tutelare libertà e sicurezza con molta attenzione al limite sottile che separa la tutela della sicurezza e la giusta vigilanza per la prevenzione dei reati dalla creazione di una rete pervasiva di monitoraggio generalizzato delle persone. Il rapporto Lambrinidis ha infine bocciato l’approccio proposto dal governo francese per il controllo generalizzato degli utenti a tutela del diritto d’autore: il Parlamento ha affermato che occorre tutelare con forza il diritto di autore, introducendo sanzioni penali adeguate a loivello dell’Unione europea, per punire le violazioni, ma non è accettabile né proporzionato sorvegliare il libero movimento virtuale di tutti i cittadini nella grande rete. (Europa Regioni)