AMSTERDAM (Reuters)
Più di 157.000 messaggi unici di “phishing”, sono stato inviati in tutto il mondo nella prima metà del 2006, in aumento dell’81% rispetto agli ultimi sei mesi del 2005, rivela il rapporto biennale Internet Security Threat realizzato dal venditore di software per la sicurezza Symantec.
Ogni messaggio può raggiungere centinaia di migliaia di destinatari.
“Il crimine organizzato (su internet) esiste ed è molto interessato alle attività di phishing. Cerca di colpire gli utenti a casa, che sono diventati l’anello più debole della catena”, ha detto il ricercatore Ollie Whitehouse.
I truffatori mandano migliaia di email fingendo di essere delle istituzioni finanziarie o altri tipi di organizzazioni legittime e chiedendo di verificare le proprie informazioni personali come i riferimenti bancari e le parole chiave.
Oggi questi criminali riescono a colpire le loro vittime in modo molto più efficace, riuscendo a reperire i loro nomi e a informarsi sui loro interessi personali.
“(Per fare questo), setacciano siti di socializzazione e siti personali. Al momento, quasi tutti hanno lasciato un’impronta digitale che può essere sfruttata”, ha aggiunto Whitehouse.
Inoltre, i “phishers” sono diventati sempre più sofisticati e riescono a superare i filtri antispam e altri meccanismi di difesa.
Quanto sia costato il “phishing” in danni finanziari fino ad oggi è difficile a dirsi perchè i furti sono quasi sempre rivolti al singolo e quindi non facili da calcolare. Questo è anche il motivo per cui quest’attività criminale non riceve la stessa attenzione dai media rispetto, ad esempio, ai virus trasmessi con la posta elettronica.
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