(ADUC.it) – La Fifa e Scarlett Johansson, ma anche la BBC, l’universita’ di Yale, eBay, Google e il BlackBerry: sono solo alcune delle ultime vittime del ‘cybersquatting’, ovvero la registrazione di siti internet falsi che sfruttano il nome di celebrita’ e aziende famose. Il fenomeno nel 2008 ha registrato cifre record, informa l’Organizzazione mondiale per la proprieta’ intellettuale (Wipo) dell’Onu, che l’anno scorso ha giudicato piu’ di 2.300 casi. Oltre all’utilizzo illegittimo dei siti, obiettivo dei ‘cybersquatter’ e’ accaparrarsi nomi di dominio web che corrispondono a marchi o personaggi per rivenderli ai diretti interessati, e cioe’ alle persone e alle societa’ cui i nomi appartengono. A livello geografico, l’86% dei casi sottoposti alla Wipo nel 2008 facevano riferimento a nomi di dominio in lingua inglese. Tra i settori, invece, a totalizzare il maggior numero di denunce e’ quello farmaceutico, con una crescita di siti che vendono medicinali a marchio protetto. Seguono i settori bancario e finanziario, internet e le telecomunicazioni. Negli ultimi 10 anni oltre 14 mila casi sono stati sottoposti alla Wipo. E la situazione, spiegano i funzionari dell’organizzazione, e’ destinata a peggiorare. l’Icann – ente internazionale no-profit che gestisce la rete internet – ha infatti annunciato l’introduzione di nuovi domini di primo livello generici, cioe’ delle alternative ai suffissi ‘.com’ o ‘.net’. L’effetto sara’ quello di moltiplicare gli indirizzi web registrabili, anche da parte dei ‘cybersquatter’.