Assoprovider "accoglie con entusiasmo le affermazioni del premier Berlusconi in merito alla rivoluzione nel mondo delle imprese che intende attuare già dall’autunno, affinché "non si debbano chiedere più permessi, autorizzazioni,concessioni o licenze aziendali..", come ha dichiarato nel suo recente intervento all’assemblea della Confartigianato".
"Peccato che contrariamente a quanto ha evidentemente intenzione di fare il presidente del Consiglio, c’è un viceministro che in questi anni sta mostrando un enorme attaccamento allo status quo per quanto riguarda proprio le autorizzazioni di sua competenza", fa sapere in un nota la rappresentanza sindcale degli ISP. Ovviamente Assoprovider si riferisce a quanto accade nel mondo degli operatori Internet ed in particolare "a come il viceministro Romani (uno dei più ortodossi berlusconiani lombardi della compagine di Governo) ignori da due anni le richieste di Assoprovider di rimodulare le autorizzazioni ricomprese nell’allegato 10 del Codice delle Comunicazioni, e di rivedere in senso liberale l’anacronistico patentino installatori". Due temi che racchiudono "profonde pratiche discriminatorie, affatto liberali e uniche in Europa". Assoprovider "chiede queste modifiche a Romani proprio per liberare le energie delle imprese, bloccate da lacci e laccioli autorizzativi vecchi e nuovi. Magari il viceministro da domani sarà un po’ più liberal, visto che Berlusconi ha poi affermato, a proposito di autorizzazioni, licenze, ecc.. "che sono per me un linguaggio e una pratica da Stato totalitario, da Stato padrone che percepisce i cittadini come sudditi". "Ma come sempre, saranno i fatti a dare testimonianza della credibilità della classe politica", chiosa il soggetto portatore degli interessi degli Internet Service Provider