www.odg.mi.it – lettera telematica di notizie a cura di Franco Abruzzo
Il testo verra’ infatti esaminato a partire dal 17 aprile a Montecitorio. La settimana dopo Pasqua sara’ dedicata a interrogazioni e atti di sindacato ispettivo. Lo ha comunicato in Assemblea il vicepresidente di turno Giorgia Meloni. (ANSA). KTV 04-APR-07
INTERCETTAZIONI: SERVENTI (FNSI), NO A NUOVE PRESSANTI SANZIONI PER GIORNALISTI. GRUPPI PARLAMENTARI E GUARDASIGILLI EVITINO SCONTRO DURISSIMO CON INFORMAZIONE
Roma, 4 aprile 2007. ”I Gruppi Parlamentari della Camera, ma anche il Ministro della Giustizia, hanno il dovere di evitare uno scontro durissimo con il mondo dell’informazione e in particolare con i giornalisti e le loro organizzazioni rappresentative. Se infatti l’aula di Montecitorio dovesse introdurre nuove e pesanti sanzioni detentive o multe salatissime per i giornalisti nell’ambito del provvedimento sulle intercettazioni legali e illegali, la Federazione della Stampa, d’intesa con l’Ordine professionale, dovrebbe valutare le conseguenze di un grave attentato al diritto di cronaca e alla libertà di informare”. Lo dichiara il segretario della Federazione della Stampa, Paolo Serventi Longhi. “La protesta della categoria, già duramente colpita dal rifiuto degli editori a rinnovare il contratto e dagli attacchi al proprio sistema previdenziale, non potrebbe che essere forte e determinata. I giornalisti sono tenuti a rispettare le leggi ed a pagare il prezzo degli errori che commettono, ma il loro comportamento non può essere soggetto a provvedimenti come il carcere o multe fino a 500.000 Euro comminati da organismi come la magistratura e le Autorita’ di Garanzia estranei al regime di autoregolamentazione deontologica, gestito dall’Ordine professionale. Vogliamo sperare – continua il segretario della Fnsi-che il dialogo aperto in Parlamento e una iniziativa finalmente moderatrice del Governo inducano le forze politiche a smentire con i fatti le voci sempre più preoccupanti che si vanno diffondendo”. (Sin/Pe/Adnkronos) 04-APR-07
GIUSTIZIA: RIFORMA PARTE DA SENATO, TOGHE INSORGONO. MINISTERO ‘SCELTA OBBLIGATA’, DOMANI NE DISCUTE CSM
Roma, 4 aprile 2007. Comincera’ il suo iter dal Senato, dove la maggioranza e’ piu’ fragile, la riforma dell’ordinamento giudiziario, e non dalla Camera, come era stato annunciato. Una ”scelta obbligata” per ”far approvare il ddl in tempo utile”, ha spiegato nel pomeriggio il ministero della Giustizia; ma che ha provocato la reazione durissima delle toghe, che attraverso l’Anm sono tornate a minacciare il ricorso ”a ogni iniziativa di lotta”; parole che fanno intendere il probabile ricorso allo sciopero. La presa di posizione del sindacato delle toghe e’ criticata da Forza Italia e dai penalisti, che parlano di interferenza e attacco gravissimo al Senato. Mentre e’ in allarme anche il Csm, che domani su iniziativa dei consiglieri di Magistratura democratica, discutera’ del caso. A preoccupare le toghe e’ il rischio che, facendo partire l’iter della riforma da Palazzo Madama, nemmeno un ramo del Parlamento riuscira’ ad approvare il ddl Mastella entro il 31 luglio, data in cui scade la sospensione della ”controriforma Castelli” sull’ordinamento giudiziario; e che a quel punto sara’ praticamente impossibile l’approvazione di un decreto che proroghi la sospensione, con la conseguenza che entreranno in vigore norme che porteranno ”alla paralisi della giustizia”. Per questo la giunta dell’Anm butta giu’ una nota di fuoco, in cui definisce ”gravissima” la scelta di far partire la riforma dal Senato, e ”un segnale di disinteresse e di indifferenza al raggiungimento di risultati che pure questa maggioranza ha sempre affermato di volere”. E in cui avverte: ”la magistratura e’ pronta a scendere di nuovo in lotta”. La decisione ”e’ frutto della reale e forte volonta’ di far approvare il provvedimento in tempo utile”, replica via Arenula, ed ”e’ stata presa d’intesa con il ministro per i r apporti con il Parlamento, visto l’intasamento dell’aula di Montecitorio dove l’ingorgo di proposte di legge e’ tale che l’assemblea non riesce a smaltirne l’esame”. Parole che pero’ non spengono la polemica. Tant’e’ che nelle stesse ore i quattro consiglieri di Magistratura democratica al Csm presentano un documento che sara’ discusso domani con procedura d’urgenza n documento che impegna il Consiglio a esprimere “grave preoccupazione” sui tempi di approvazione del ddl sull’ordinamento giudiziario e invitare Mastella e ”sensibilizzare adeguatamente i presidenti dei due rami del Parlamento”. Critica l’Anm Forza Italia:” dovrebbe avere piu’ rispetto della Costituzione e del Parlamento. Il suo attacco al Senato e’ gravissimo” lamenta il capogruppo al Senato Renato Schifani.E’ ”l’ ennesimo episodio di grave interferenza del funzionamento delle istituzioni politiche”, denuncia l’Unione delle Camere penali. Quanto alle decisioni che potra’ prendere l’Anm, che intanto ha co nvocato il proprio parlamentino, tra le ipotesi c’e’ quella di uno sciopero. Non la esclude il segretario Nello Rossi e di sciopero parla Marcello Matera leader di Unita’ per la Costituzione, la corrente di maggioranza delle toghe, che distingue tra il ministro e la sua maggioranza: ”il ministro cerca di risolvere il problema , ma siamo molto scettici sulla reale volonta’ della maggioranza di modificare la riforma Castelli. Per questo non possiamo escludere nessun tipo di iniziativa, anche lo sciopero”. (ANSA). FH 04-APR-07