Stoccolma, 18 giugno 2008. Un capillare programma di sorveglianza elettronica che il governo svedese vuole far approvare mercoledì prossimo in parlamento ha trovato la ferma opposizione della minoranza di centro- sinistra e di una larga fetta della società civile, preoccupata di controlli troppo invasivi e di gravi limitazioni della privacy dei cittadini. Allo studio da circa un anno in nome della protezione dello Stato dalle minacce esterne, in particolare terroristiche, il progetto di legge del governo rischia di essere bocciato in Parlamento, dove il governo ha una risicata maggioranza di quattro seggi. L’opposizione di sinistra si prepara infatti a votare compatta contro la proposta mentre all’interno della maggioranza sono emerse alcune posizioni di dissenso. Gli avversari del programma, che permette di intercettare tutte le telefonate ed i messaggi di posta elettronica in partenza e in arrivo in Svezia, sostengono che esso introdurrebbe pesanti violazioni della libertà personale. “Sono certo che numerosi scandali sugli ascolti si produrranno in futuro perché la legge è lacunosa. Degli innocenti saranno certamente ascoltati”, ha dichiarato l’ex ministro social-democratico della Giustizia Thomas Bodstrom al quotidiano Dagens Nyether. Il progetto di legge del governo concede carta bianca all’Agenzia d’ascolto militare (Fra) – un organismo civile nonostante il nome – sulle intercettazioni. Attualmente, la funzione del Fra, che è stato creato durante la Guerra fredda per sorvegliare l’Unione sovietica, è quella di intercettare messaggi trasmessi attraverso onde radio terrestri. Il ministero della Difesa, ispiratore della proposta, ritiene indispensabile l’approvazione della legge in un contesto mondiale in cui le comunicazioni avvengono sempre più su fibra ottica e via cavo. Oltre alla sinistra, la proposta del governo conservatore è avversata da gruppi di difesa dei diritti civili, giornalisti, avvocati e addirittura dall’ex direttore dei servizi segreti svedesi (Sapo). (ANSA-AFP)