La delegazioni era composta da Lorenzo Del Boca ed Enzo Iacopino, presidente e segretario dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Roberto Natale e Franco Siddi, presidente e segretario generale della Fnsi, Guido Columba, presidente dell’Unci. Nel corso dell’audizione, durata un’ora e mezza, Del Boca ha sostenuto che il disegno di legge presentato dal Governo ha un chiaro intento punitivo nei confronti dei giornalisti e di difesa dei politici e dei potenti; che le notizie non possono essere nascoste per sempre; che il confine temporale per poter dare le notizie è quello della comunicazione di garanzia all’indagato; che sarebbe una legislazione non in linea con l’Europa e con le indicazioni della Corte d’Europa dei diritti; che la verifica del rispetto delle norme deontologiche deve essere accelerata come l’Ordine richiede da tempo nell’ambito della riforma. Natale ha sostenuto che i cronisti sono i portavoce del diritto della comunità a sapere, non rivendicano il diritto da corporazione. La storia del nostro Paese sarebbe diversa, in peggio, se i giornalisti non avessero indagato e scritto su molte vicende e su molti reati. Le manifestazioni di piazza svolte in mezza Italia indicano che i cittadini sostengono la libertà di stampa. Già contro Mastella la categoria ha scioperato perché i richiami alla riservatezza dei potenti sono fuori luogo: il concetto della privacy va usato per altro. La autoregolamentazione è il sistema più incisivo per garantire che la stampa non superi i limiti della correttezza, richiamati anche dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Sanzioni penali o pecuniarie pesanti sono pericolose perché soffocano la libertà di stampa. Lo stesso rischierebbe di accaderecon sanzioni a carico degli editori che potrebbero invitare direttori e giornalisti ad “essere prudenti”. Siddi ha detto che la grandissima maggioranza delle intercettazioni pubblicate lo sono state nel rispetto della legge; che il segreto giudiziario deve avere tempi ben precisi, che il Ddl del Governo ha un taflio coercitivo e censorio per comprimere la funzione della stampa; che i cittadini devono sapere tutti i fatti che accadono, anche quelli scomodi; che le indagini giudiziarie richiedono notizie; che occorre cercare un equilibrio tra una giustizia giusta e una stampa libera. Columba ha sottolineato che nella lùrelazione ai disegni di legge – oltre a quello del Governo, ne hanno presentati il deputato di An Manlio Contento e Lanfranco Tenaglia del Pd con contenuti non solo negativi – la presidente della Commissione, Giulia Bongiorno, affermando che la legge deve tutelare le indagini della magistratura e la riservatezza delle persone, ha trascurato un terzo fondamentale aspetto: ildiritto della collettività a sapere quelloche accade in modo completo, corretto e tempestivo, un diritto tutelato dalla Costituzione. Il presidente dell’Unci ha poi elencato i punti peggiori del disegno di legge del Governo che annullerebbero la libertà di informazione e il diritto-dovere di cronaca; il divieto assoluto di pubblicare atti dell’indagine preliminare anche nel riassunto o nel contenuto anche quando non esista più il segreto; il segreto apposto non solo agli atti di indagine ma anche alle attività di magistrati e polizia giudiziaria; l’impossibilità di pubblicare il contenuto di intercettazioni legittimamente realizzate; la possibilità di dare notizie solo dopo l’udienza preliminare, cioè ad anni di distanza dagli avvenimenti; l’obbligo di pubblicare smentite senza commento anche quando contengano palesi falsità o calunie e diffamazioni. Sono quindi intervenuti i deputati Palomba, Mantini, Contento, Tenaglia, Saperi, Rao, Zaccaria, Capanno, Rossomando, Ferranti e la stessa presidente Bongiorno che hanno posto varie domande ed espresso opinioni. Infine il presidente Giulia Bongiorno, alla quale è andato il ringraziamento di tutta la delegazione per l’audizione, ha annunciato la continuazione delle consultazioni e ha preso atto, riservandosi un ulteriore incontro più specifico, che Fnsi e Ordine presentino, alla ripresa dei lavori parlamentari, proposte articolare in vista del dibattito sugli articoli del disegno di legge e delle due proposte di legge presentate da Tenaglia (Pd) e Contento (Pdl). Al delicato problema delle intercettazioni e all’emergenza informazione è dedicato gran parte dell’ultimo numero di New Tabloid, il giornale dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia.
Milano 5 agosto 2008