"I primi passi del nuovo Consiglio coincidono, tra l’altro, con una fase delicata e storica per la libertà di stampa e per la nostra democrazia".
Inizia così il comunicato dell’OdG Lombardia contenuto nella newsletter di ieri. "Il Disegno di legge sulle intercettazioni approvato dal Senato e prossimamente al vaglio della Camera è in palese contrasto con le norme deontologiche dei giornalisti e con la legge istitutiva del nostro Ordine" – continua l’ente dei giornalisti – "La legge n. 69 del 1963 impone ai giornalisti il dovere d’informare i cittadini con la verità sostanziale dei fatti. Il Ddl sulle intercettazioni non solo impedisce alla magistratura di svolgere efficaci indagini contro la criminalità, ma impedisce anche il diritto dei cittadini a essere informati. E il leso diritto all’informazione, con la minaccia di multe, arresti e pesanti sanzioni a carico di giornalisti ed editori è, di fatto, una seria ipoteca alla formazione di una libera e democratica opinione pubblica in Italia". L’Ordine dei giornalisti della Lombardia, quindi, "assicurerà la propria tutela a tutti i colleghi che, nel rispetto del proprio dovere deontologico di informare, si vedranno costretti alla disobbedienza civile". Il Consiglio dell’Ordine della Lombardia "aderisce alla mobilitazione del 1° luglio contro i “tagli e i bavagli” imposti dal Governo in numerosi settori della cultura, dell’informazione e dell’imprenditoria italiana, organizza il 7 luglio al Circolo della Stampa di Milano, in Corso Venezia 16 (tra le ore 17 e le 19) un’iniziativa sulla "legge bavaglio" in collaborazione con l’Associazione nazionale magistrati e la Federazione nazionale della stampa (il dettaglio del programma sarà disponibile prossimamente sul sito), appoggia la giornata del silenzio del 9 luglio indetta dalla Fnsi e sosterrà tutte le iniziative volte a garantire la libertà di stampa".