"Siamo molto vigili su ogni situazione che possa creare problemi". E’ cosi’ che un portavoce della Commissione europea ha commentato il controverso ddl sulle intercettazioni approvato ieri al Senato.
"La Commissione europea non puo’ reagire a leggi che non sono ancora state interamente approvate dai parlamenti nazionali", ha aggiunto il portavoce Ue. Parlando da Repubblica Tv, l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi si dice "preoccupatissimo". "La pagina vuota esprime anche lo stato del mio animo – ha aggiunto Prodi facendo riferimento alla prima pagina di ‘Repubblica’ di oggi -. Ci rendiamo conto che e’ mesi e mesi che su questi temi e solo su questi si va avanti e il resto e periferico, il resto passa, ma la continuita’ e’ cercare di controllare il Paese?". Il Professore ha aggiunto: "Sono personalmente molto, molto preoccupato. Veramente e’ la democrazia che entra in sofferenza, che respira male. Poi credo che c’e’ sempre una forza che nei momenti piu’ strani salta fuori. L’altro giorno parlavo con Kohl della politica europea, ho detto che ho incontrato dei ragazzi che hanno capito che bisogna cambiare totalmente pagina. Contiamo su quei ragazzi". Intanto non si placa lo scontro politico. "Alla Camera sara’ battaglia e mi sento di dire che il passaggio del ddl intercettazioni alla Camera per la maggioranza sara’ un Vietnam" ha annunciato il vicesegretario del Pd Enrico Letta a margine dei lavori di ‘Nord 2010 Camp’ in corso a Lazise, nel Veronese. "Faremo di tutto – aggiunge – per cambiare quel testo in Parlamento e la caduta che la maggioranza ha avuto questa settimana su due ddl dimostra che la situazione per loro non e’ facile e, appunto, che alla Camera non sara’ una situazione indolore. Faremo di tutto per cambiare il provvedimento". A stretto giro la replica di Margherita Boniver del Pdl: ”A chi nell’opposizione minaccia il ‘Vietnam’ a Montecitorio sul ddl intercettazioni suggerisco quanto meno di aspettare la fine della stagione delle piogge. L’opposizione fa il suo mestiere, ma esagera. Sono ben altri i problemi”. Dall’Idv tuona Leoluca Orlando, portavoce del partito: ”Proseguiamo la nostra battaglia alla Camera, senza se e senza ma, contro una legge liberticida come il ddl intercettazioni. Siamo pronti a fare tutta l’opposizione possibile per impedire che muoia la democrazia e che il paese cada in mano a bande di criminali impuniti travestiti da uomini dello Stato”. ”Se non esistessero le garanzie costituzionali – prosegue l’esponente dell’Idv – si potrebbe dire che quanto successo ieri in Senato e’ l’inizio formale di una vera e propria dittatura del terzo millennio. Il ddl intercettazioni e’ l’ennesima legge ad personam di questo governo”. ”E’ un provvedimento vergognoso e antidemocratico – rimarca Orlando – che blocca le inchieste giudiziarie, non permette ai magistrati di indagare e imbavaglia i giornalisti, vietando il diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione. Contro questo scempio l’Idv e’ pronta ad innalzare barricate. La nostra resistenza – conclude – e’ appena cominciata”. Ma dal Pdl il sottosegretario alla Giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati dice di non "capire perché", sia gia’ sciopero sulle intercettazioni. "E’ una buona legge – ha aggiunto – frutto di equilibrio tra tre principi fondamentali: il diritto alla privacy, il diritto all’investigazione e il diritto alla stampa. Noi riteniamo che le intercettazioni -ha concluso- siano uno strumento indispensabile". Comunque, avverte il direttore del ‘Secolo d’Italia’ e deputata del Pdl Flavia Perina, nel ddl intercettazioni che passa al vaglio della Camera "ci sono temi che possono essere soggetti a correzioni, senza danneggiare l’impianto della legge". "Penso, per esempio – prosegue la deputata vicina alle posizioni del presidente della Camera Gianfranco Fini – che i cosiddetti ‘reati spia’ siano un tema che puo’ migliorato ascoltando il buonsenso e i suggerimenti espressi da Piero Grasso" e altre personalita’ autorevoli. "Da giornalista – aggiunge – dico che la multa agli editori e’ un tema sbagliato e va sottoposto a una riflessione, perche’ il ddl intesta agli editori una responsabilita’ che, nell’attuale assetto legislativo della stampa, non compete loro". (Adnkronos)