ROMA – Silvio Berlusconi plaude alle parole di Giorgio Napolitano non solo per l’appello del capo dello Stato alla necessità di trovare una soluzione “con larghe intese”, ma anche per aver riconosciuto che quello delle intercettazioni è un “problema reale”. Il premier ha saputo delle dichiarazioni del presidente della Repubblica mentre era in viaggio da Milano verso Roma. E ai collaboratori non ha nascosto la sua soddisfazione, sottolineando che il pensiero di Napolitano conferma quello che lui stesso va ripetendo da tempo: è il Paese a sentirsi spiato e a volere un giro di vite che tuteli la privacy e fermi quella che ormai è una degenerazione. Berlusconi, insomma, legge nelle parole dell’inquilino del Quirinale una conferma al fatto che la strada imboccata è quella giusta e, implicitamente, un invito a proseguire lungo quella direttrice. Per questo il governo accelera e punta a portare il ddl già al Consiglio dei ministri di venerdì. Non è mancata, ovviamente, una riflessione sulla seconda parte della dichiarazione di Napolitano. Ovvero sull’invito a trovare una convergenza fra maggioranza e opposizione.
Auspicio che Berlusconi, nei colloqui privati, non esita a fare suo. “Se vogliamo garantire il bene comune del Paese dobbiamo lavorare tutti insieme, in un clima costruttivo che ci permetta di definire le regole del settore”, sottolinea non a caso il forzista Maurizio Lupi in un comunicato in cui elogia le parole del capo dello Stato. Che Berlusconi cerchi una convergenza con il Pd, è la lettura che si fa a via del Plebiscito, è dimostrato dal fatto che la riforma, oltre alla base di partenza del ddl del 2005 (governo Berlusconi), utilizza anche il lavoro portato avanti da Clemente Mastella nel 2007. Detto ciò, in ambienti vicini al premier, si rileva anche un’altra conseguenza delle parole di Napolitano. Dopo il richiamo del Colle, difficilmente Veltroni potrà evitare di confrontarsi sul tema. E ciò vuol dire cercare una qualche convergenza. Su una cosa, però, Berlusconi è stato molto chiaro con i suoi: dialogo sì, ma nessuno compromesso al ribasso. Se una soluzione si deve trovare, è la sintesi del suo ragionamento, deve essere definitiva.