Parte la sperimentazione del modello fisso-mobile anche da parte dell’operatore telefonico Tiscali. La società guidata da Mariano Mariani, infatti, ha recentemente stretto un accordo con il grande produttore svedese Nokia per entrare a braccetto nel settore del fisso-mobile, recentemente piuttosto inflazionato. Molti operatori del mobile hanno appunto tracciato la strada per questa innovazione, o meglio, per questo “meltin pot” innovativo, per cui uno stesso apparecchio telefonico fungerebbe, parallelamente, sia da telefono fisso (anzi, cordless) in casa, con tariffe proprie, differenti da quelle del cellulare, la cui funzione sarebbe attivata non appena l’utente abbia varcato la soglia della propria abitazione. Al suo interno, invece, la funzione telefono fisso si attiverebbe attraverso un sistema wireless, con una rete wi-fi domestica.
La sperimentazione è già iniziata ed il progetto di Tiscali ha preso il nome di “Homezone”, in collaborazione con Nokia, che ha messo a disposizione tre modelli di telefono cellulare (Eseries) da destinare ai test di controllo. Rispetto a Telecom Italia e Vodafone, che già hanno sperimentato l’ipotesi, il sistema messo in atto da Tiscali differisce leggermente: chi partecipa alla sperimentazione continuerà ad avere il proprio gestore telefonico (ad esempio, Tim, piuttosto che Wind o Vodafone), mentre in casa il cellulare si “convertirà” in rete Tiscali. Questo perché l’operatore telefonico sardo non è ancora giunto ad un accordo con Telecom che, in un futuro piuttosto prossimo (qualora dovesse andare a buon fine la sperimentazione), potrebbe trasformare Tiscali in un operatore mobile virtuale, agganciato alla rete mobile Telecom. In questo modo il percorso sarebbe completato, svincolando Tiscali dall’obbligo di appoggiarsi agli operatori mobili dei propri clienti, salvo averne uno globale per tutti, ossia, appunto, Telecom Italia. (Giuseppe Colucci per NL)