INPGI/2: anche per i free lance l’aliquota passerà presto dal 12 al 26, 5

Abruzzo (consigliere OdG Mi): Cerchiamo lumi da Fnsi, Fieg e Inpgi nonché dal sottosegretario Ricky Levi e dal ministro del Lavoro C. Damiano


dalla newsletter del sito Franco Abruzzo.it

INPGI/2: anche per i free lance l’aliquota passerà dal 12 al 26, 5 di cui i 2/3 a carico delle aziende. Questo costo bloccherà per sempre il rinnovo del contratto del 2001. Il “silenzio” di Serventi Longhi.

Nota tecnica di Franco Abruzzo

L’art. 24 (Armonizzazione dei regimi previdenziali) del ddl 3 agosto 2007 sull’editoria afferma: “1. Al fine di promuovere l’armonizzazione dei regimi previdenziali e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro nel settore dell’editoria, con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono definite le modalità di applicazione, in riferimento ai giornalisti dipendenti, degli esoneri contributivi di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto-legge 30 settembre 2005, n..203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, e all’articolo 1, commi 361 e 362, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, in modo tale da assicurare, per le aziende editrici, il livello complessivo di esonero ivi previsto e ferma restando l’assenza di oneri a carico d ell’INPGI”.

L’Ansa del 23 aprile (h 20.22) ha riportato queste frasi attribuite a Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Fnsi: “Secondo il segretario Fnsi, è importante anche che ”il governo abbia formalizzato la volontà di procedere con il metodo della concertazione sul tema del mercato del lavoro e della riforma dell’Editoria. In assenza di questa concertazione procederà con l’attuazione di alcuni provvedimenti importanti: la certificazione dei contributi di tutti i lavoratori autonomi aumentando quelli dei giornalisti free lance dal 12% al 23,5%, di cui 2/3 a carico dell’azienda e 1/3 a carico dei lavoratori, contributi versati dalle aziende alla gestione separata dell’Inpgi; che il governo uniformerà il sistema di tutele dei giornalisti a quello degli altri lavoratori per maternità e malattia; che si procederà anche il precariato giornalistico all’attuazione delle norme previste in finanziaria”. Serventi ha spiegato che ”la prossima settimana il ministro del Lavoro convocherà a questo scopo le parti per una definizione delle posizioni e per assumere i provvedimenti conseguenti, mentre proseguirà il confronto sugli ammortizzatori sociali e altre questioni. Per il presidente Fnsi Franco Siddi: ”La luce accesa dal governo per gli editori può consentire alla Fieg di vedere le questioni sul tappeto e che c’è bisogno di un atteggiamento diverso se credono in un cambiamento progressivo del sistema”.

“Il Sole 24 Ore” del 25 luglio ha riportato la notizia che il Governo ha deciso di elevare, per i parasubordinati, l’aumento della contribuzione dal 23,5 al 26,5 per cento (un punto percentuale all’anno nei prossimi tre anni), quattrini questi che serviranno per contenere i riflessi del costo dell’abbandono dello scalone.

Cerchiamo di trarre qualche conclusione alla buona: anche per i giornalisti free lance l’aliquota passerà dal 12 al 26,5% con i due terzi sul groppone delle aziende editoriali. (pari al 17,67%) contro l’8,83% versato dai giornalisti (che si vedranno ridotta la contribuzione di oltre 3 punti percentuali). In sostanza i costi degli editori, per quanto riguarda i collaboratori, sono destinati a passare dal 2 al 17,67 per cento. Tale aggravio dovrebbe avere un peso durissimo sul rinnovo del contratto del 2001. Gli editori hanno parlato chiaro al riguardo. Con il rischio di vedere gli attuali collaboratori diventare prestatori d’opera occasionali: gli e ditori sarebbero decisi a far saltare tutti i contratti cococo. Il futuro dei free lance e dei collaboratori si tinge di nero, di un nero che tende al nerissimo. Ma anche le attese per il rinnovo del contratto potrebbero diventare bibliche.

L’intento del Governo e dei vecchi Governi di elevare il contributo alla gestione separata dal 12 al 18, poi al 19, quindi al 23,5 e oggi al 26,5 ha una ratio: scoraggiare il lavoro nero e garantire pensioni decenti.

Per quanto riguarda l’Inpgi/2, i numeri delle pensioni IVS in essere a fine 2005 risultano pari a 315, a fronte delle 200 dell’esercizio precedente, con un onere complessivo, rispettivamente, di 175 e 115 mgl? (in media una pensione.di 46 euro al mese, ndr)

A questo punto cerchiamo lumi da Fnsi, Fieg e Inpgi nonché dal sottosegretario Ricky Levi e dal ministro del Lavoro Cesare Damiano. L’aumento delle aliquote a favore della gestione separata non potrebbe diventare un boomerang ai danni dei giovani precari?

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