Inizia l’autunno, un autunno molto caldo per Rupert Murdoch (foto) e le sue innumerevoli imprese editoriali. Lo scacchiere in mano al magnate australiano, infatti, è ad un punto di svolta in molti punti cruciali, a partire dall’ultimo nato in casa News Corp. (in realtà è una delle testate più “anziane” dell’impero del tycoon australiano e non solo), il Wall Street Journal, le cui strategie editoriali Murdoch sta mutando a sua immagine e somiglianza: al fine di allargare il lettorato del quotidiano (gran parte delle testate di sua proprietà ha come target il cosiddetto cittadino medio), il sito sarà consultabile gratuitamente, così come quello del Times, altro cavallo di razza della sua scuderia. Proprio il quotidiano inglese, questa volta nella sua versione cartacea, è protagonista di un’altra delle novità dell’ultimo anno: il prezzo di vendita è salito di 5 pence, arrivando a quota 70 pence (allineandosi agli altri attori del mercato, mentre prima impostava la competizione sul fattore prezzo), dal momento che Murdoch ritiene che il target dei lettori del giornale non sia influenzato particolarmente dal prezzo.
Dalla carta stampata alla tv, l’altra creatura in fasce (questa volta per davvero, è stata appena inaugurata) dell’impero News Corp., la tv economica di Fox, Fox Business Network, è in cima ai pensieri dell’editore. Il nuovo network, che va a competere con Cnbc della General Electric e Bloomberg Tv dell’omonimo proprietario, nonché sindaco di New York, dovrebbe focalizzare l’attenzione sull’americano medio (come nel perfetto stile Murdoch), discutendo più di economia concreta che di alta finanza, dispensando consigli agli americani circa investimenti, credito e mercati. Non solo Fox Business Network, comunque: è giunta ieri la notizia dell’acquisto, da parte di Fox, di Baby Tv, canale televisivo dedicato ai bambini con meno di 3 anni, con 24h di programmi non intervallati dalla pubblicità. La tv è già attiva in 50 paesi in tutto il mondo.
Dalla tv al web, infine, l’autunno caldo di Rupert Murdoch fa segnalare anche un ritorno di fiamma per quello che è sempre stato uno dei grandi sogni del tycoon: Yahoo!. Nonostante il noto portalone abbia visto la propria leadership fagocitata da Google negli ultimi anni, resta sempre un pallino per Murdoch, che più volte ha tentato d’acquistarlo. Sarebbe pronto, si dice, anche a sacrificare uno dei suoi gioiellini del web, Myspace. Il sito di social networking, acquistato nel 2005 per 580 milioni di dollari, procede col vento in poppa a suon di contatti. Esperti dicono, comunque, che il suo ciclo vitale sia piuttosto breve e che in questo momento faccia registrare il picco massimo di popolarità e remuneratività. Il momento migliore, quindi, per vendere. E Murdoch, si sa, queste cose le fiuta sempre con molto anticipo. Forse anche per questo, perciò, sarebbe intenzionato a disfarsi di Myspace in cambio del 25% di Yahoo!. Per poi puntare, ovviamente, alla scalata. D’inverno, però, perché per questo autunno caldo la sua agenda è già straripante d’impegni. (Giuseppe Colucci per NL)