Con il buio dell’informazione interrotta dalle autorità libiche col blocco di Internet e il divieto assoluto d’ingresso in Libia per i giornalisti e le emittenti straniere, le reti sociali sono in questo momento tra le poche fonti di informazione su quanto sta accadendo nel paese.
Le informazioni dalla Libia in guerra arrivano al mondo tramite videotelefoni e registrazioni da cellulari. A Tripoli i locali che ospitano la televisione Al Jamahiriya 2 (seconda rete pubblica lanciata nel 2008 dal figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Saif Al Islam, prima di essere nazionalizzata) e la radio Al-Shababia sono stati saccheggiati, la diffusione dell’emittente televisiva e di quella radiofonica prima sospesa e poi ripresa dopo 12 ore. A Bengasi i manifestanti anti-Gheddafi hanno dato alle fiamme i locali della sede dell’emittente radio. La radio di stato della Libia Sout Al Jamahiriya Al Libya Te Al-Ovmaa (Libyan Jamahiriya Broadcasting Corporation – http://en.ljbc.net) è ascoltabile anche in Italia sulle frequenze di 1251-711-675-1449-972-828-1125 Khz AM. Per la tabella per la ricezione satellitare dei programmi radiotelevisivi dell’azienda statale rtv è possibile visitare la pagina http://en.ljbc.net/online/frequencies.html. Da annotare, infine, che nella giornata di oggi una troupe tv di Raidue è entrata in Libia dal confine egiziano e nel tg delle 20.30 ha proposto inedite immagini dalla ex colonia italiana della Cirenaica. (R.R. per NL)