da Franco Abruzzo.it
Le missive dirette ai direttori Paolo Mieli (Corriere della Sera), Ferruccio De Bortoli (Il Sole 24 Ore), Ezio Mauro (La Repubblica), Emanuele Giacoia (Quotidiano della Calabria) e Paolo Pollichieni (Calabria Ora). All’interno, elogi al ruolo della ‘ndrangheta e intimidazioni di carattere estorsivo ai danni di un’azienda crotonese.
Ancora lettere intimidatorie, con tanto di proiettile, spedite a redazioni di giornali. Cinque in tutto negli ultimi due giorni, dirette ad altrettanti direttori di quotidiani: Paolo Mieli (Corriere della Sera), Ferruccio De Bortoli (Il Sole 24 Ore), Ezio Mauro (La Repubblica), Emanuele Giacoia (Quotidiano della Calabria) e Paolo Pollichieni (Calabria Ora). Le prime due sono state intercettate nella notte tra lunedì e martedì da un addetto del centro di smistamento di Peschiera Borromeo e consegnate alla polizia. Le altre sono state invece recapitate alle rispettive redazioni, quella romana per La Repubblica. L’ultima lettera contenente intimidazioni era stata recapitata appena lunedì alla sede de La Padania
Le due buste inviate a Mieli e De Bortoli contenevano una pallottola calibro 7,65 e un messaggio riguardante la situazione della criminalità in provincia di Crotone, parole che la Questura ha subito definito «abbastanza farneticanti». Così per le lettere nel frattempo giunte alle redazioni de La Repubblica, del Quotidiano della Calabria e di Calabria Ora, ma con proiettili di calibri differenti. A firmare le missive «un gruppo di commercianti, imprenditori e artigiani della provincia di Crotone». Il contenuto è stato definito da Pollichieni come un testo che «trasuda volgarità e violenza e si pone come elogio di quel cancro, che è la ‘ndrangheta, che uccide il futuro della Calabria. Trentaquattro righe di delirio tendenti ad accreditare le cosche mafiose come elemento di stabilità e di sicurezza per gli imprenditori locali, nonché come “giustizieri” da attivare per vendicarsi di supposti torti subiti».
Le lettere rivolgevano le loro minacce a tre dirigenti di un’azienda crotonese, intimando loro di versare dei soldi, annunciando in caso contrario l’intervento violento della ‘ndrangheta. «Chi ha spedito tale lettera a Calabria Ora – ha affermato Pollichieni, che non ha voluto pubblicare la missiva – con la speranza di trovare in questo giornale una cassa di risonanza utile ai suoi progetti criminali, ha fatto male i suoi calcoli».
«Siamo ormai allo stillicidio – ha dichiarato il segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi – Ogni giorno dobbiamo venire a conoscenza di oscure e preoccupanti minacce a giornali, a giornalisti ed a direttori. A questo punto noi diciamo basta e chiediamo che le autorità di polizia e la magistratura si impegnino a scovare ed a rendere inoffensivi questi delinquenti. Il fatto che ogni giorno dobbiamo assistere all’arrivo, attraverso il servizio postale, a nuove minacce al sistema dell’informazione indica che siamo arrivati ad un punto di massimo allarme. Nessuna indulgenza, né impunità per questi atti, dunque, che nessuno può legittimare. Se qualcuno, comunque, si è messo in testa che i giornalisti si faranno intimidire, si sbaglia di grosso. L’informazione è un diritto-dovere a cui noi non verremo mai meno». Lo stesso Siddi ha inviato in merito una lettera al ministro degli Interni, Giuliano Amato. Solidarietà è giunta da un gran numero di esponenti della vita politica italiana.
Federico Ravera
(www.agendacomunicazione.it)
GIORNALISTI. FNSI: “ORA SI SCOVINO GLI AUTORI DELLE MINACCE ALLA STAMPA
Roma, 29 genanio 2008. “Siamo ormai allo stillicidio. Ogni giorno dobbiamo venire a conoscenza di oscure e preoccupanti minacce a giornali, a giornalisti ed a direttori. Oggi ad essere presi di mira da squallidi figuri che si trincerano nell’anonimato attraverso farneticanti messaggi sono il direttore del Sole 24 ore, Ferruccio De Bortoli, il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli e il direttore de La Repubblica, Ezio Mauro ai quali va la forte solidarietà della Fnsi”. Lo sottolinea una nota del segretario generale del sindacato dei giornalisti Franco Siddi. “A questo punto noi diciamo basta e chiediamo che le autorità di polizia e la magistratura – aggiunge la Fnsi – si impegnino a scovare ed a rendere inoffensivi questi delinquenti. Il fatto che ogni giorno dobbiamo assistere all’arrivo, attraverso il servizio postale, a nuove minacce al sistema dell’informazione indica che siamo arrivati ad un punto di massimo allarme. Nessuna indulgenza, né impunità per questi atti, dunque, che nessuno può legittimare. Se qualcuno, comunque, si è messo in testa che i giornalisti si faranno intimidire, si sbaglia di grosso. L’informazione è un diritto-dovere a cui noi non verremo mai meno”.(ANSA).
PROIETTILI IN BUSTE INDIRIZZATE A MIELI E DE BORTOLI
Milano, 29 gennaio 2008. Due lettere contenenti due proiettili, indirizzate rispettivamente al direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli e a quello del Sole 24 Ore, Ferruccio De Bortoli, sono state intercettate stamani alle 3 di mattina da un addetto del centro di smistamento di Peschiera Borromeo e consegnate alla polizia. Le due buste, che misurano 13 per 17 centimetri sono state spedite per posta prioritaria. La lettera indirizzata a Paolo Mieli è stata aperta e dentro è stata trovata una cartuccia calibro 7.65 e un foglio con un messaggio “abbastanza farneticante”, hanno spiegato in Questura, che delineava uno scenario apocalittico in provincia di Crotone. Gli indirizzi risultano scritti al computer. La seconda lettera non è stata aperta, ma al tatto è sembrato agli addetti che la cartuccia contenuta fosse dello stesso calibro, 7.65. (ANSA).
Minacce con proiettile a La Padania – Piena solidarietà della Fnsi
Roma, 28 gennaio 2008. “La busta contenente minacce ed una cartuccia di revolver inviata al direttore de La Padania è l’ennesimo gesto intimidatorio nei confronti di chi fa informazione. La Fnsi giudica veramente inquietante il fatto che si ripetano con questa frequenza atti di intimidazione a giornalisti.
Il sistema dei media certo non si farà mettere all’angolo da questi gesti insensati e, nel migliore dei casi, di imbecillità. Quello che chiede il Sindacato dei giornalisti è che polizia e magistratura facciano il massimo per individuare e punire i responsabili di questi atti sconsiderati. Al direttore de La Padania ed ai colleghi della redazione va la piena e convinta solidarietà di tutto il Sindacato dei giornalisti”. (www.fnsi.it)