"Ad un collega collaboratore de La Stampa di Torino, il 1 dicembre, è stato negato l’accesso ad una conferenza stampa indetta da un atleta del Torino Calcio. Il motivo ufficiale: era un “soggetto indesiderato” dalla società".
Ne dà notizia in una nota odierna la Federazione Autonoma Stampa Italiana (Fasipress), che ricorda come a riguardo della vicenda, "L’Ordine dei giornalisti del Piemonte ha subito espresso in un documento (in calce, ndr) la solidarietà al giornalista al quale è stato impedito il legittimo esercizio della professione. Tutto bene, ma vorremmo aggiungere una nostra riflessione". Continua Fasipress: "Il 10 novembre scorso il neo presidente della Lega Calcio professionisti, il collega Maurizio Beretta, si era incontrato a Milano con una delegazione dell’Ordine nazionale dei giornalisti, guidata da Enrico Paissan. Nell’occasione, come era stato scritto in un comunicato: “Si è anche discusso sull’odioso comportamento di alcune società che rispondono con il “silenzio stampa” ai giornalisti ritenuti scomodi”. Adesso, a meno di un mese di distanza, siamo al primo “incidente”. Basta una protesta ufficiale, pur lodevole e apprezzabile? Il Regolamento, che disciplina il rapporto tra le società calcistiche e gli organi di informazione, stabilisce in modo chiaro come i giornalisti possono esercitare il loro “diritto di cronaca”. Da parte nostra avevamo solo eccepito che l’art. 9 attribuiva all’Ussi, Unione Stampa Sportiva Italiana, un potere di controllo che competeva esclusivamente all’Ordine. Ma questo è un altro problema. Nel caso del collega de La Stampa, chiediamo che sia applicato l’art. 10 che precisa: “La Lega Nazionale Professionisti deferisce ai competenti Organi disciplinari sportivi le Società calcistiche ed i tesserati che non rispettano o non fanno rispettare le disposizioni contenute nel presente Regolamento”. Ci aspettiamo che l’Ordine ricordi al collega presidente della Lega l’opportunità di deferire la Società che ha deciso di procedere in violazione al Regolamento", conclude il sindacato.
IL COMUNICATO DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI DEL PIEMONTE
Solidarietà al “giornalista indesiderato” dal Torino Calcio
Definire un giornalista “soggetto non desiderato” e impedirgli fisicamente di seguire una conferenza stampa è un atto grave che non può essere accettato in silenzio. L’episodio, che ha visto vittima Gianluca Oddenino, giornalista professionista, collaboratore della pagine sportive de La Stampa, supera la normale dialettica che può esserci tra una società sportiva e i cronisti. A nome dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte esprimo solidarietà al collega augurandomi vengano meno i provvedimenti che gli impediscono di svolgere regolarmente il suo lavoro. Chiediamo al presidente del “Torino calcio” di ripensare a questo atteggiamento di unilaterale chiusura nei confronti del collega e gli ricordiamo che la legge consente ad ogni cittadino di chiedere rettifiche e precisazioni ai direttori responsabili degli organi di informazione e di rivolgersi anche all’Ordine con esposti circostanziati. E’ da sottolinere che il presidente del Torino calcio è anche editore di giornali e riviste e quindi gli ricordiamo l’articolo 2 della legge istitutiva dell’Ordine dei giornalisti quando afferma: “Giornalisti ed editori sono tenuti a promuovere la collaborazione tra giornalisti ed editori e la fiducia tra la stampa e i lettori”.
Sergio Miravalle
Presidente Ordine dei giornalisti del Piemonte