(AGI) – In una nota congiunta di Assostampa Campania e Unione cronisti della Campania si sottolinea che questo “sistemico ricorso a simulazione delle assunzioni di praticanti e alla dichiarazione di rapporti di lavoro diversi da quelli reali impone un intervento immediato e unitario da parte di tutte le strutture della professione sia a livello regionale che a livello nazionale” proprio perche’ la figura del giornalista viene “svilita e utilizzata come merce di scambio”. Il sindacato regionale dei giornalisti e il gruppo di specializzazione campano chiedono anche la revisione delle leggi che ripartiscono i contributi pubblici alle emittenti locali, “in particolare della 448/98 che premia le aziende in virtu’ del numero di giornalisti professionisti assunti; la legge sulla comunicazione, mai varata in Campania; e la legge regionale 9/2002 istitutiva del Corecom non ancora applicata e gia’ obsoleta”. C’e’ “necessita’ di nominare un organismo che abbia al suo interno provate professionalita’, effettivi esperti di comunicazione e non semplici rappresentanti di partiti o aree politiche”. (AGI)