Ci scive l’associazione di consumatori ADUC: "Ora c’e’ il doppio timbro di Agcom e Antitrust: gli sms ‘italiani’ costano agli utenti uno sproposito, le connessioni a Internet da cellulare sono trappole che generano bollette pazze, i servizi di loghi e suonerie sono galline dalle uova d’oro che servono a spennare soldi agli adolescenti, trattati alla stregua di polli d’allevamento.
L’indagine conoscitiva (1) delle due autorita’, ufficializzata oggi 11 maggio, in effetti scopre l’acqua calda, sono anni che il mercato dei servizi ‘collaterali’ alla telefonia mobile (che si affiancano al servizio voce) rappresentano opportunita’ gradite dai consumatori, e per questo sfruttate dai quattro operatori mobili, Tim-Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g-3 Italia, in modo poco trasparente e/o pianificando, di fatto, tariffe comuni ad un livello artatamente alto. Nessuna sanzione diretta e’ stata comminata ai gestori, ma Agcom e Antitrust auspicano un’azione spontanea dei gestori. Vedremo se l’invito stimolera’ i nostri magnifici quattro a farsi reale concorrenza con mezzi leciti (finora l’arma concorrenziale piu’ utilizzata e’ stata raccontare balle agli utenti in spot ingannevoli). Dell’analisi delle autorita’, che conferma quanto da tempo denunciato (2), evidenziamo solo un punto apparentemente marginale. A proposito dei contratti di accesso alla rete Agcom e Antitrust auspicano che "Ugualmente vanno rimossi i vincoli penalizzanti al recesso da parte del cliente, spesso bloccato alle condizioni contrattuali sottoscritte per periodi assai lunghi (anche due anni)". Le Autorita’ stanno dicendo ai gestori qualcosa tipo "fate i buoni… se potete". Considerato che la legge Bersani dal 2007 prevede questo (disdetta senza penali con un preavviso di almeno 30 giorni), e che sistematicamente questa legge e’ stata violata, non ci sembra di essere troppo pesanti nel credere che ci siano anche responsabilita’ penali dei gestori, cioe’ piani criminosi per rubare soldi. Vedremo gli sviluppi".
L’indagine conoscitiva (1) delle due autorita’, ufficializzata oggi 11 maggio, in effetti scopre l’acqua calda, sono anni che il mercato dei servizi ‘collaterali’ alla telefonia mobile (che si affiancano al servizio voce) rappresentano opportunita’ gradite dai consumatori, e per questo sfruttate dai quattro operatori mobili, Tim-Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g-3 Italia, in modo poco trasparente e/o pianificando, di fatto, tariffe comuni ad un livello artatamente alto. Nessuna sanzione diretta e’ stata comminata ai gestori, ma Agcom e Antitrust auspicano un’azione spontanea dei gestori. Vedremo se l’invito stimolera’ i nostri magnifici quattro a farsi reale concorrenza con mezzi leciti (finora l’arma concorrenziale piu’ utilizzata e’ stata raccontare balle agli utenti in spot ingannevoli). Dell’analisi delle autorita’, che conferma quanto da tempo denunciato (2), evidenziamo solo un punto apparentemente marginale. A proposito dei contratti di accesso alla rete Agcom e Antitrust auspicano che "Ugualmente vanno rimossi i vincoli penalizzanti al recesso da parte del cliente, spesso bloccato alle condizioni contrattuali sottoscritte per periodi assai lunghi (anche due anni)". Le Autorita’ stanno dicendo ai gestori qualcosa tipo "fate i buoni… se potete". Considerato che la legge Bersani dal 2007 prevede questo (disdetta senza penali con un preavviso di almeno 30 giorni), e che sistematicamente questa legge e’ stata violata, non ci sembra di essere troppo pesanti nel credere che ci siano anche responsabilita’ penali dei gestori, cioe’ piani criminosi per rubare soldi. Vedremo gli sviluppi".
Domenico Murrone, Aduc Tlc – www.aduc.it/dyn/tlc