E’ stato inaugurata ieri a Milano la nuova, provvisoria, sede Rai del capoluogo lombardo. Dopo lo “sfratto” ricevuto dagli studi situati nella zona della vecchia Fiera, la sezione meneghina dell’azienda si è trasferita in Via Mecenate, periferia est della città, a due passi dall’aeroporto di Linate. Lo spazio, affittato per 1 milione di euro l’anno (con contratto di sei anni), si compone di 7500 metri quadri di studi ad altissima tecnologia, uffici, camerini, sale trucco e studi di registrazione. La nuova sede, comunque, necessita ancora di un’ulteriore fase ristrutturativa, dal momento che, come è stato fatto notare, gli studi non sono ancora ben insonorizzati e, addirittura, entra acqua al loro interno quando piove. Gli studi di Via Mecenate, dove si registreranno, tra gli altri, “Quelli che il calcio”, “L’Isola dei Famosi” e “Artù”, appartenevano alle ex officine aeronautiche Caproni.
Alla cerimonia di inaugurazione, oltre al presidente Petruccioli ed alcuni dirigenti dell’azienda, erano presenti i conduttori dei programmi che trasmetteranno da questa nuova sede (Simona Ventura, Gene Gnocchi) ed i rappresentanti delle istituzioni lombarde. Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha fatto un breve excursus sulla storia dell’azienda e il suo legame con Milano, prima di lasciarsi andarsi ad una citazione del compianto Biagi (“Ha fatto più la Rai per l’unità d’Italia che Garibaldi”). Vi erano, poi, il governatore Roberto Formigoni ed il presidente della Provincia Filippo Penati, che ha detto: “Ho un timore, che la Rai di Milano subisca ingerenze politiche e finisca come Malpensa. Non è un caso se non si parla più del nuovo polo Rai a Milano”. Petruccioli ha, poi, sottolineato come Milano non sia “figlia di un Dio minore, qui c’è una fetta importante della produzione Rai e non è una realtà marginale”. Ha sottolineato, infine, come la soluzione di Via Mecenate sia un qualcosa di transitorio: “Dopo lo sfratto dalla Fiera, questa è una soluzione ponte. Un ponte solido che ci permette di stare bene in piedi, ma pur sempre una situazione d’emergenza”. (Giuseppe Colucci per NL)