In Svezia costruita una stazione radiobase con un impatto meno invadente sull’ambiente, consuma meno energia, riduce i rischi sulla salute

L’idea e’ stata quella di rivestire l’antenna con una struttura in cemento a fibra e di collocare sulla sommita’ la stazione vera e propria


Gevam Onlus

(ANSA) – STOCCOLMA, 23 SET – Ha un impatto meno invadente sull’ambiente, consuma meno energia, riduce i rischi sulla salute dell’uomo e forse ne vedremo presto anche in Italia. E’ un nuovo modello di stazione radiobase per le telecomunicazioni progettata da Ericsson e installata a Stoccolma, tappa dell’ eco-tour organizzato da BMW Italia su vetture della gamma EfficientDynamics. ”Di solito le stazioni radio base per le tlc sono ‘brutte’ con le loro fredde strutture d’acciaio ed emettono radiazioni, per cui devono essere collocate a debita distanza da centri abitati”, spiega Susanna Elfors, ingegnere e responsabile della Ecotours di Stoccolma, secondo la quale, ”l’idea e’ stata quella di rivestire l’antenna con una struttura in cemento a fibra, in questo caso opera dell’architetto Thomas Sandell, e di collocare sulla sommita’ la stazione vera e propria”. La Ericsson Tower Tube ha l’aspetto di una moderna scultura, un cono bianco alto 40 metri ai cui piedi c’e’ una panchina di legno che ne segue la circonferenza. L’ingegnere precisa che lo stile svedese e’ abbastanza lineare, ma con un materiale come il cemento a fibre la creativita’ degli artisti puo’ produrre soluzioni piu’ originali. ”In questo modo non solo la stazione non e’ un elemento conflittuale rispetto al paesaggio – aggiunge Susanna Elfors – ma la posizione della radio base sulla cima della torre evita di dover costruire lontano dal centro abitato. La stazione consuma inoltre il 40% di energia in meno rispetto a una torre tradizionale. Anche il semplice fatto che si trova in alto e non a terra fa si’ che si raffreddi da sola e i costi di realizzazione risultano perfino inferiori di quelli delle torri tradizionali’­’. ”Il progetto di sostituire le torri attuali con nuove come questa – conclude l’ingegnere – non riguarda solo la Svezia ma tutti i Paesi in cui opera Ericsson, anche l’Italia”.

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