Nelle linee guida previste preselezioni e solo quattro sedi di esame
Se ne parla da tempo, e forse ora è arrivato il momento di un rinnovo nell’ambito degli esami di stato per avvocati. Infatti, l’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, a fronte delle difficoltà, soprattutto economiche, emerse con la riforma Castelli, che, si ricorda, ha introdotto la correzione degli esami incrociati senza garantire uniformità nelle valutazioni, si è deciso a redigere delle linee giuda in tema di abilitazione forense. Prendendo le mosse dell’eccessivo numero di candidati (si parla di oltre 40mila iscritti), il programma di riforma di cui trattasi prevede, con riguardo alla prova scritta, una preselezione strutturata in quesiti a risposta breve in modo tale da garantire una valutazione più oggettiva delle conoscenze dei candidati. In questo caso, a parere del Ministero, i tempi per la correzione degli elaborati non si dilaterebbero eccessivamente, a differenza quanto avviene oggi, ove bisogna attendere almeno sei mesi prima dell’uscita degli esiti delle prove scritte. Inoltre, una volta superata la preselezione, i candidati sarebbero tenuti a svolgere la prova selettiva, da effettuarsi in quattro sedi, di volta in volta stabilite, e senza l’ausilio dei codici commentati. Infine, secondo la riforma, la prova orale verrebbe sostenuta dai candidati presso le sedi delle Corti d’Appello in cui è stata compiuta la pratica e senza alcuna possibilità di scegliere le materie da preparare. Infatti, l’esame orale verterebbe sulle seguenti materie obbligatorie: diritto e procedura civile, diritto e procedura penale, diritto amministrativo e processuale, diritto comunitario, deontologia e ordinamento professionale. Novità anche in ordine alla durata del certificato di compiuta pratica e in tema di cambi di residenza strategici per la definizione della sede in cui svolgere le prove. Infine, la riforma prevedrebbe che i costi per l’espletamento dei suddetti esami sarebbero addossati agli ordini forensi. (D.A. per NL)