Ieri il Tribunale del lavoro di Roma ha respinto la richiesta presentata dalla Rai di sospendere il dirigente di Rai Fiction Agostino Saccà (foto). Il direttore rimane quindi al lavoro dopo essere stato reintegrato poche settimane fa. Il rifiuto del Tribunale è giustificato dal fatto che non sussisterebbero i “gravi motivi” invocati dall’emittente radiotelevisiva. La sospensione verrà esaminata il 24 luglio. In proposito Saccà ha dichiarato: “Un terzo giudice ascolta le mie ragioni. E’ la prova che quando si vanno a vedere concretamente le cose, oltre un clima di conflitto e di guerra, i fatti emergono nella loro evidenza e forza. Altrimenti saremmo all’asilo infantile”. Ma le avventure di Saccà sono appena cominciate. Infatti mercoledì prossimo il direttore generale Rai, Claudio Cappon, presenterà al consiglio di amministrazione le sue proposte in merito alla conclusione del procedimento disciplinare interno che vede coinvolto il direttore di Rai Fiction. Dopo la lunga indagine disciplinare condotta, Cappon potrebbe decidere di adottare la sospensione di 10 giorni oppure il trasferimento in un’altra struttura Rai o, infine, decidere per il licenziamento. Le accuse principali fatte a Saccà sarebbero quelle legate al suo operato a danno dell’azienda, in particolare per aver intrattenuto contatti con politici e con la concorrenza (Mediaset) al fine di avviare una propria iniziativa imprenditoriale (la società di produzione Pegasus) e l’essersi adoperato per favorire cambiamenti ai vertici dell’azienda. Per disporre il licenziamento di un direttore bisogna ottenere la maggioranza in Consiglio e la richiesta avrebbe la formula del “giustificato motivo”, quindi al manager sarebbero riconosciuti “buonuscita” e stipendio fino al raggiungimento dell’età pensionabile che scatterebbe, in questo caso, nel febbraio 2009 (tratto da www.apcom.net). Chi si schiera a favore del licenziamento sono gli appartenenti al Centro Sinistra. Da definire sarebbe invece la posizione di An e Lega. Se Cappon si presentasse con la proposta di sospensione di 10 giorni, anche in questo caso sarebbe necessario il voto del Consiglio. Puntualizza il legale di Saccà, Federico Tedeschini: “A questo punto la Rai deve decidere e ha tutti gli elementi per farlo. Prendano le loro decisioni e poi noi ci comporteremo di conseguenza”. (Sara Fabiani per NL)