(Repubblica.it di Alessandro Longo)- I telecomandi stanno per cambiare pelle, gettandosi alle spalle tutti quegli inconvenienti che ora ci fanno borbottare disappunto di fronte alla televisione. Come il fatto di dover mirare alla tv per cambiare canale. O il fatto di dover avere tanti telecomandi, uno per ciascuno degli apparecchi che affollano il salotto di casa. L’industria dell’intrattenimento domestico, per una volta ascoltando i clienti, la settimana scorsa si è accordata su una tecnologia che soppianterà nel 2010 gli attuali telecomandi. Quelli usati per la tv, il lettore dvd e altri apparecchi analoghi. I nuovi telecomandi, che arriveranno a metà 2009, saranno infatti a onde radio, mentre quelli ora in voga sono a infrarossi. I nuovi saranno più intelligenti, più simili a piccoli computer. Utilizzano infatti uno standard imparentato con il WiFi, l’RF4CE basato sulla tecnologia radio Ieee 802.15.4 Mac/Phy. Usano anche le stesse frequenze radio del WiFi, a 2,4 GHz. Hanno una memoria flash (come quella dei cellulari). Va detto che alcuni modelli sono già in commercio, Sony li offre con le nuove tv Bravia, ma finora mancava un accordo che imponesse la nuova tecnologia come uno standard universale. Il nuovo standard è infatti promosso dal consorzio RF4CE, fondato dai pezzi grossi del settore: Panasonic, Philip, Samsung, Sony. Vi partecipano anche Texas Instruments (TI) e Freescale Semiconductor. Con il consorzio si è poi accordata la Zigbee Alliance, che raccoglie 300 aziende del settore. Insomma, tutti i tasselli sono al posto giusto perché i vecchi telecomandi facciano la stessa fine delle macchine per scrivere o dei telefoni con il filo. I vantaggi per gli utenti saranno numerosi, promettono le aziende. Le onde radio sono "omnidirezionali", potremo puntare il telecomando in una direzione qualsiasi per agire sul dispositivo. Anche da un’altra stanza. Adesso invece dobbiamo mirare alla tv con il telecomando, per colpire il ricevitore con il raggio luminoso. Il nuovo standard permette una piena interoperabilità tra dispositivi. Significa che lo stesso telecomando funzionerà per vari apparecchi. Per evitare problemi e interferenze, l’utente può associare i nuovi telecomandi a un dispositivo per volta. Saranno inoltre 20 volte più veloci dei telecomandi a infrarossi: il cambio di canale sarà istantaneo, quindi. E consumeranno meno le batterie. La promessa è che dovremo cambiarle solo dopo tanti anni di utilizzo. Infine, da piccoli computer quali sono, i nuovi telecomandi non si accontentano di impartire ordini alle tv e ai lettori. No, loro vogliono un dialogo alla pari: possono anche ricevere informazioni dalla tv, immagazzinabili sulla memoria interna. Per esempio, si può immaginare che avremo su un display del telecomando qualche informazione sul programma che stiamo vedendo o una domanda per un sondaggio o un televoto.