Il sottosegretario Paolo Bonaiuti: “Elimineremo il tetto di 4 milioni per i contributi”

Il senatore Butti, (capogruppo Pdl): “Spunti interessanti per un percorso da condividere”


(FNSI.it) – Nel testo definitivo del regolamento sull’editoria varato dal governo, che sarà inviato al Consiglio di Stato per il previsto parere ”entro il 10-15 dicembre”, scomparirà il tetto di 4 milioni fissato come limite massimo per il singolo contributo erogabile: lo ha annunciato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per il settore, Paolo Bonaiuti, ascoltato oggi in commissione Affari costituzionali al Senato.
”Con lo slittamento dell’entrata in vigore del regolamento al primo gennaio 2010 – ha spiegato Bonaiuti – per motivi contabili avevamo posto un tetto di 4 milioni per ciascuna testata destinataria di contributi. Dopo i colloqui con la Ragioneria generale dello Stato e per venir incontro alle esigenze del mondo dell’editoria, nel regolamento definitivo che invieremo al Consiglio di Stato toglieremo questo limite massimo”.
Bonaiuti ha ribadito che ”sarà assicurato il pagamento integrale dei contributi per il 2007,
per un valore di circa 180-185 milioni di euro” e che il governo si impegna anche a ”pagare integralmente o quasi nel 2009 i contributi dovuti per il 2008, circa 130 milioni”,
nonostante i tagli al fondo per l’editoria, ”ridotto fino agli attuali 270 milioni”. Quanto ai giornali organi di partiti politici, ”non vengono toccati in alcun modo dal regolamento: sono stati mantenuti i requisiti di accesso ai contributi, le modalità di calcolo e l’ammontare dei contributi già previsto”, ha ricordato il sottosegretario.
In attesa che il regolamento entri in vigore, ha sottolineato Bonaiuti, ”abbiamo davanti un anno per approvare la nuova legge per l’editoria, che auspico bipartisan”. Tappa fondamentale in tale prospettiva saranno ”gli Stati generali dell’editoria, che convocheremo nella seconda metà di gennaio per fare il punto sulle problematiche del settore”.
Altro passo in direzione dell’elaborazione di una nuova normativa complessiva per il settore, a giudizio di Bonaiuti, sono ”l’indagine sui giornali italiani all’estero, già avviata in collaborazione con la Farnesina” e ”lo studio tecnico approfondito sull’andamento generale del settore, affidato a Mauro Masi, capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria: vogliamo verificare quanto pesa realmente il settore ‘protetto’ dalle sovvenzioni statali, se abbiano ancora senso le agevolazioni postali e come articolarle. Gli unici dati che abbiamo a disposizione al momento sono quelli della Fieg, nobili e preziosi ma pur sempre di parte”. Per Bonaiuti, si tratta di un approfondimento importante ”sia perchè abbiamo meno fondi a disposizione, sia perchè sono annunciate profonde
ristrutturazioni in quotidiani, periodici e tv, che incideranno su un gran numero di giornalisti e tecnici, con rischi pesanti per le casse dell’Inpgi”, l’istituto di previdenza dei giornalisti. Una volta terminata l’indagine del Die, ”la sottoporremo subito all’attenzione del Parlamento per avviare la discussione”, ha assicurato il sottosegretario. (ANSA)

Il senatore Alessio Butti, capogruppo Pdl in commissione di Vigilanza Rai, ritiene che ”il
sottosegretario con delega all’editoria, on. Bonaiuti, abbia offerto, nel corso dell’odierna audizione in Senato, spunti di un certo interesse”.
”Abbiamo apprezzato la sua decisione di svolgere un’indagine sulle dinamiche di finanziamento della stampa italiana all’estero – spiega Butti in una nota – e sull’utilizzo dei
fondi pubblici in quanto era ed e’ un nostro antico obiettivo.
Positivi anche i riscontri circa i diritti soggettivi falcidiati con il decreto legge 112 ma riammessi dalla Camera dei Deputati. Condividiamo, inoltre, il percorso indicato dal sottosegretario per giungere alla definizione del regolamento sull’editoria e
della legge di riforma della stessa editoria”.
”Il Parlamento, in perfetto stile bipartisan – dice ancora l’esponente del Pdl – sta affrontando il delicato tema con maturita’ e responsabilita’. Non bisogna, infatti, perdere di
vista la situazione finanziaria del Paese, ma nemmeno l’esigenza di quei giornali che vendono realmente, che hanno lettori, che assumono personale ed impiegano centinaia di lavoratori. Con questo spirito lavorera’ sia sulla Finanziaria che sul ddl 1995
in discussione alla commissione Attivita’ Produttive del Senato. Il clima e’ sereno – conclude Butti – e siamo convinti che, con lo sforzo di tutti, si raggiungeranno proficui
risultati”. (ANSA)

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